Cinque
Cinque anni fa, tenendo le mani sulla pancia stesa su un lettino parcheggiato davanti alla sala operatoria, guardavo dai finestroni del corridoio della clinica il mare. La luce della mattina e i primi raggi del sole si riflettevano su quella splendida distesa azzurra e io, che non avevo chiuso occhio perchè ero letteralmente paralizzata dalla paura – un cesareo è pur sempre un’operazione… – mi sono sentita improvvisamente serena, in pace con me stessa e con il mondo. Non un rumore, non una persona in quel corridoio, in sottofondo le voci lontane degli infermieri che chiacchieravano in attesa dell’anestesista, ma io non ero sola. C’eri tu.
E pensavo ingenuamente che quel sentimento nato nei 9 mesi di pancia insieme fosse enorme, amore vero. In fondo ci eravamo viste spesso durante questi 9 mesi, in fondo ti parlavo ogni giorno e giocavamo a spingerci dalla pancia. La sera prima avevo lavorato fino alle 14 e avevo chiuso il notebook con quasi il sollievo di chi stacca dal lavoro per qualche giorno quando va in vacanza…
Non sapevo che tutto sarebbe cambiato, dopo. Perchè non è cambiato tanto in quei 9 mesi. No, è cambiato definitivamente quel giorno in cui ti ho visto per la prima volta. In cui ho capito che quell’amore che avevo provato prima era solo un’infinitesima parte di quello di quel momento. Che è cresciuto in questi anni.
E’ come se fossi nata con te di nuovo. Mi hai cambiato e mi hai reso una persona migliore, ne sono sicura. Mentre io pensavo al latte, ai pannolini, ai primi passi, ai vaccini, tu crescevi e mi hai insegnato tante cose nuove.
Mi hai insegnato ad essere paziente, a volermi bene, mi hai insegnato come dividere il mio tempo, mi hai mostrato mio marito in una nuova – splendida – veste. E tu, biberon dopo biberon, passo dopo passo, pappa dopo pappa, sei cresciuta. Non ti loderò qui, sai perfettamente cosa penso di te perchè ogni giorno te lo dico: il bene che ti voglio, le cose buone che fai e anche i tuoi piccoli difetti e i miei mille consigli su come correggerli.
Cinque anni di noi significano la tua mano che si apre a contare su tutte le dita il tempo che è passato.
Un tempo che ci ha davvero insegnato che – accada quel che accada – saremo sempre noi 3 e tu sarai la luce che illumina anche i momenti più bui, con il tuo sorriso, il tuo ottimismo.
Ogni compleanno è per noi mamme un bilancio del proprio operato: i ricordi si accavallano nella testa, ripensi a quello che hai fatto bene, ti tormenti per quello che hai fatto male o che potevi fare meglio, ringrazi Dio per la salute. Si guardano foto, scende qualche lacrimuccia.
Ma una cosa di cui sono sicura voglio dirtela, Sissi, in questo tuo compleanno: abbiamo lottato tanto per avere te e, nonostante nessuno sia esente da problemi e preoccupazioni, io oggi ti guardo e mi sento davvero felice e tanto fortunata. E la nuova me che è nata con te cinque anni fa mi piace tanto, quindi GRAZIE.
Grazie per avermi insegnato il vero peso delle cose.
Il guerriero della luce crede. Proprio come credono i bambini. Poiché crede nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere. Poiché ha la certezza che il proprio pensiero possa cambiargli la vita, la sua vita comincia a cambiare. Poiché è certo che incontrerà l’amore, l’amore compare. Di tanto in tanto, è deluso. Talvolta, viene ferito. E allora sente i commenti: “Com’è ingenuo!” Ma il guerriero sa che il prezzo vale. Per ogni sconfitta, ha due conquiste a suo favore. Tutti coloro che credono lo sanno. (Paulo Coelho)