Coco il film Disney Pixar che ha conquistato tutta la nostra famiglia
Ci piace parlarti di cinema, da tempo. In realtà non sempre abbiamo scritto qui sul blog le nostre opinioni o impressioni sui film di animazione che vediamo insieme a Sissi, ma di certo ti abbiamo sempre portato al cinema con noi in questi anni.
Prima era Periscope, poi Snapchat, ora sono le Instagram Stories (ho creato un topic ad hoc nelle Stories in evidenza). Ti abbiamo raccontato Oceania qui, ricordi? A volte ritornano: il cinema è sempre stata una mia passione, ricordo i tempi in cui, adolescente, ero abbonata a Ciak e lo sono stata per anni, prima dell’avvento dell’era del web e dei social media.
Non voglio assolutamente investirmi del ruolo di critica cinematografica, ma se sei una mamma e ancora non hai portato il tuo bimbo/a al cinema a vedere Coco, allora – senza spoiler – ti racconto perchè secondo me dovresti andare e l’effetto che ha avuto Coco su Sissi e su noi tre come famiglia.
Coco: ci piace in assoluto o piace a noi per il nostro vissuto?
Questa la prima domanda che mi sono fatta quando ho deciso di parlarti di Coco. In poche parole: mi ha emozionato per il sangue latino di mio marito e perchè tocca una parte della cultura latina che, inevitabilmente, fa parte della nostra vita e di quella di Sissi (oltre che del suo 50% di DNA) oppure Coco ha toccato sentimenti profondi e importanti a prescindere dal nostro vissuto personale?
Difficile scindere le due cose: c’è un po’ dell’uno e dell’altro, ma ti assicuro che Coco ha colpito Sissi come nessun altro film d’animazione finora. E non a caso ha anche vinto un Golden Globe come miglior film d’animazione.
Mentre, durante la festa dei morti, il paese di Santa Cecilia (e il Messico tutto) allestisce altari nelle case e illumina i cimiteri per accogliere la visita dei famigliari defunti, Miguel si trova a compiere un percorso che trasforma quella tradizione lontana in qualcosa di reale, di personale e di urgente, una questione di vita e di morte (appunto), e impone l’importanza del ricordo tra le priorità della vita, anche di un giovanissimo come lui. Il sunto è questo e MYmovies lo racconta alla perfezione.
Come mamma, dovresti portare il tuo bimbo al cinema a vedere Coco. Perchè è difficile parlare di morte ai bambini, perchè è difficile spiegare gli antenati, è difficile rispondere a quella domanda che ogni genitore si sentirà rivolgere prima o poi: “Dove vanno le persone che muoiono?”.
Ecco che Coco affronta con delicatezza, leggerezza, rispetto profondo e un tocco di scanzonata allegria, così tipiche del mondo latino, il tema dell’aldilà. E’ un mondo bello, colorato, felice, un mondo in cui anche noi adulti vogliamo pensare i nostri cari che ci hanno lasciato. E’ un mondo pieno di musica, in cui assume un profondo significato il ricordo. E mentre il tuo bimbo si diverte a seguire le avventure di Miguel e a cantare Estoy un poquitito loco, tu, da adulto, comincerai a pensare ai tuoi nonni, ai vecchi zii, a chi non c’è più e a quanto sia importante e vero il ricordo, il fatto che chi non c’è vive ancora finchè noi lo ricordiamo. Basta conservare anche solo una vecchia sbiadita foto.
Lo so che non dovrei amare la musica, ma non è colpa mia. La musica è nelle mie vene
Coco non è solo una riflessione sull’aldilà e sul legame tra vivi e morti, Coco è anche famiglia. L’importanza della famiglia, piccola o estesa, matriarcale o patriarcale, l’importanza del legame, del sangue: un concetto fortissimo e radicato nella cultura latina, ma che anche noi italiani abbiamo forte dentro di noi.
Coco è una finestra sulla cultura latina. Certamente il film Disney Pixar si affaccia sulle tradizioni messicane del Dia de los muertos, ma in generale ci sono tanti riferimenti comuni a tutta la cultura latina. Le donne, forti, combattive, donne che tirano avanti la famiglia in qualche modo anche quando vengono abbandonate. Donne forti come Frida Kahlo, che non poteva non apparire in più di un cameo. E poi la musica, così importante nella cultura latina: a proposito, prendetevi un po’ di tempo per ascoltare qualche minuto de La Lllorona di Chavela Vargas, la canzone che viene cantata dalla trisnonna Imelda.
E poi parole, quelle che ci fanno sorridere nella varietà dello spagnolo ispanico, così diverso da Paese a Paese: Miguel è un chamaco per Hector, è mijo per la sua cara nonnina.
Coco è infine un’esortazione a seguire i propri sogni, a coltivare il proprio talento: un classico nelle produzioni Disney, che accomuna tanti e tanti personaggi e che può essere solo un positivissimo esempio di tenacia per i nostri bambini.
Non devo convincerti ad andare a vedere Coco. Perchè sono sicura che – se non sei già andata – hai già consultato l’orario del cinema, giusto?
Bellissimo articolo. Complimenti.
Mi ha incuriosito da subito, mi serviva solo un ultima spintarella per convincermi se ne vale la pena con bimbe molto piccole, ma dopo aver letto il tuo post non ho davvero più scuse! domenica si va!
Che dire, hai descritto benissimo tutte le atmosfere di questo meraviglioso film. Secondo me vi è piaciuto sia per tutte le cose che hai detto e sia per il vostro vissuto. Questo film ha la capacità di parlare a più livelli, dai piu leggeri ai piu profondi, livelli che non tutti hanno il coraggio di affrontare
Grazie Lara cara è vero, per noi è così speciale proprio perché è un mix di entrambe le cose