Sabato 26 e domenica 27 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Oltre 700 luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti in 400 città saranno visitabili a contributo libero, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, grazie ai volontari di 350 Delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione consultabili su www.giornatefai.it; per molti luoghi, soprattutto nelle grandi città, è consigliata la prenotazione online perché garantisce l’accesso alla visita).
Le Giornate FAI quest’anno compiono “trenta primavere”: dal 1993 a oggi, 14.090 luoghi di storia, arte e natura aperti in tutta Italia, visitati da oltre 11.600.000 di cittadini, grazie a 145.500 volontari e 330.000 studenti “Apprendisti Ciceroni”. Un traguardo esaltante, che tuttavia non potrà essere solo una festa. Nel pieno di una guerra che segna tragicamente la storia europea, non è il momento di festeggiare, né di invitare gli italiani a distrarsi nel puro godimento delle meraviglie del nostro Paese, ma piuttosto a concentrarsi sul significato e sul ruolo del patrimonio culturale che riflette la nostra identità, testimonia la nostra storia e rinsalda i valori del vivere civile. In cos’altro si incarna, del resto, l’identità di un popolo se non nella sua storia, nella cultura e nella tradizione? I monumenti, il paesaggio, le opere d’arte raccontano chi siamo a chi non ci conosce e alle generazioni presenti e future: il patrimonio culturale è come il patrimonio genetico di un popolo, che conserva a perenne memoria un codice di esperienze e valori condivisi su cui si fonda la nostra umanità.
Mai come quest’anno, allora, le Giornate FAI mostrano il loro più autentico spirito civico ed educativo, che è nella missione del FAI: visitare gli oltre 700 luoghi eccezionalmente aperti dai volontari del FAI sarà l’occasione per conoscere la nostra storia e riflettere su quanto può insegnarci per affrontare il presente e il futuro, perché ciò che siamo e che abbiamo non sia dato per scontato, ma sia compreso e apprezzato come esito di lunghi e talvolta drammatici trascorsi che ci accomunano come italiani, europei, e con l’umanità tutta. Proteggere, conservare e valorizzare il patrimonio culturale, aprendolo al pubblico e invitando tutti gli italiani a conoscerlo e frequentarlo: questa è la missione del FAI, che proprio in questi tempi bui, in queste Giornate FAI, trova un senso ancor più profondo e una funzione ancor più necessaria e urgente.
Il FAI, come istituzione della Repubblica, ha scelto di esprimere in maniera esplicita la vicinanza e la solidarietà con il popolo ucraino esponendo i colori della sua bandiera in tutta la comunicazione e nei Beni, ma la Fondazione vuole dare un contributo concreto e perciò si impegna oggi formalmente a finanziare il recupero di un’opera d’arte del patrimonio culturale ucraino che sarà individuato non appena cesserà la guerra e sarà avviata la ricostruzione del Paese.
Chi deciderà di prendere parte alle Giornate FAI potrà offrire un contributo per sostenere la Fondazione. Ai partecipanti verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro e la donazione online su www.giornatefai.it consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita; per molti luoghi, soprattutto nelle grandi città, la prenotazione online è consigliata per garantirsi l’accesso alla visita. Chi lo vorrà, potrà sostenere ulteriormente il FAI con contributi di importo maggiore oppure con l’iscrizione annuale, sottoscrivibile online o in piazza in occasione dell’evento (box in fondo per dettagli).
Un weekend per riconnetterci alla storia e alla cultura dell’Italia, che permetterà ai visitatori di sentirsi parte dei territori in cui vivono e di cui spesso non conoscono appieno la bellezza e il valore. Verranno aperti ville e palazzi storici, aree archeologiche, chiese di grande valore architettonico o storico-artistico, esempi di archeologia industriale, castelli, biblioteche, collezioni d’arte e musei. Non mancheranno itinerari nei borghi alla scoperta di angoli meno noti del paesaggio italiano,dove si conservano tesori nascosti e si tramandano antiche tradizioni,e visite didattiche in parchi urbani, orti botanici, giardini storici e cortili, che nascono dall’impegno messo in campo dalla Fondazione per la diffusione di una più ampia “cultura della natura”.
Le chicche delle Giornate FAI di Primavera
ABRUZZO
ORTUCCHIO (AQ) Telespazio
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo unico turno di visita alle ore 10, per gruppo di max 30 persone con prenotazione obbligatoria. Presentarsi in loco con 20 minuti di anticipo.
Il Centro spaziale del Fucino è attivo dal 1963 e oggi, con le sue 170 antenne e i suoi 370.000 mq di superficie, è riconosciuto come il primo e più importante “tele porto” al mondo per usi civili. Presso il Centro Spaziale si svolgono attività di controllo in orbita di satelliti, servizi di telecomunicazioni, televisivi e multimediali. Tra le antenne di Telespazio si trova il Museo di Telespazio, piccolo scrigno di oggetti e frammenti di un passato che dal 1986 racconta la storia dell’industria spaziale italiana e l’evoluzione delle telecomunicazioni via satellite. Accanto al Museo è collocata la poppa con elica e timone della nave Elettra, donata a Telespazio nel 1978 dal Ministero delle Poste e Telecomunicazioni. Elettra era il panfilo a bordo del quale Guglielmo Marconi effettuò, a partire dal 1923, importanti esperimenti di radiopropagazione a onde corte. Alla sua morte, la nave fu acquistata dal Governo italiano, ma nel 1944 venne silurata e affondata da un sottomarino britannico vicino a Zadar, sulla costa Dalmata. L’Elettra restò incagliata in acque poco profonde fino alla conclusione del conflitto mondiale. Venne poi tagliata in numerosi pezzi, che attualmente sono sparsi in istituzioni scientifiche, musei e aree portuali nel Nord e Centro Italia. Durante le Giornate di Primavera sarà possibile visitare questo luogo affascinante ma raramente accessibile al pubblico.
SULMONA (AQ)
Sabato 26 e domenica 27 marzo, diversi orari di apertura
I confetti a Sulmona si producevano già nel Medioevo e a renderli unici sono l’esclusivo brevetto di lavorazione e le splendide composizioni, tipiche della cultura artigianale sulmonese, che verrà raccontata grazie a tre aperture speciali:
Itinerario A dolci passi per Sulmona la storia e l’arte dei confetti
Con l’itinerario dedicato all’arte confettiera di Sulmona, il pubblico potrà scoprire i più bei monumenti del centro storico e avrà l’esclusiva opportunità di conoscere come nascono gli splendidi fiori di confetti dalle forme più svariate, che rendono uniche le vie della città. Passeggiando tra chiese, palazzi e botteghe, si potranno incontrare le artigiane che si tramandano da secoli i segreti per realizzare i fiori di confetto e si assisterà alla nascita di questi splendidi manufatti direttamente dalle loro mani.
Fabbrica Confetti William Di Carlo
La Fabbrica è frutto dell’unione di due storiche famiglie di noti confettieri e pasticcieri, i Marcone e i La Civita-Di Carlo. Da sempre impegnata nella creazione di prodotti di altissimo livello e nella tutela dei sapori italiani nel mondo, l’azienda si è fatta promotrice dell’ottenimento del marchio di qualità I.G.P. per il confetto di Sulmona. Il processo artigianale conserva ancora oggi la cura e la sapienza che valse al capostipite il prestigioso riconoscimento di Re Umberto di Savoia che donò alla famiglia una spilla di brillanti la cui immagine ancora oggi è parte integrante del marchio dell’azienda. In occasione delle Giornate FAI sarà la titolare, la signora Di Carlo, insieme al suo staff a raccontarci della famiglia, della passione per il lavoro e ad accompagnare i visitatori in un percorso di visita nei laboratori dove la produzione avviene come secoli fa.
Fabbrica Confetti Pelino e Museo del Confetto
Saranno eccezionalmente visitabili anche la Fabbrica Confetti Pelino e il Museo dell’Arte e della Tecnologia Confettiera, fondato dalla famiglia Pelino nel 1988. Sarà il titolare della Fabbrica Mario Pelino ad accompagnare i visitatori alla scoperta dei laboratori dove avviene il processo produttivo con cui le mandorle si trasformano in squisiti confetti. A seguire si accederà al Museo, un luogo unico dove è possibile ammirare una vasta esposizione di macchine antiche per la produzione di confetti e varie attrezzature, cimeli preziosi e oggetti rari. Tra le curiosità, una scatolina di vetro con all’interno i confetti cannellini appartenuta a Giacomo Leopardi che ne era ghiotto.
BASILICATA
MATERA – Villaggio neolitico di Murgia Timone
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 18
Ubicato nella omonima località sull’altopiano roccioso della Murgia, nel cuore del Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, il villaggio di Murgia Timone sorge a poca distanza dallo Jazzo Gattini e la Masseria Radogna, dal 2003 sedi del Centro di Educazione Ambientale di Matera, che testimoniano l’utilizzo dell’area per attività agro pastorali fino a tempi molto recenti. Numerose le testimonianze antropiche presenti nel territorio, come strutture funerarie, chiese rupestri, cisterne, strutture di raccolta dell’acqua, che raccontano una frequentazione intensa del luogo da parte dell’uomo e un rapporto forte tra uomo e ambiente. L’apertura nelle Giornate FAI prevede una visita guidata attraverso il percorso museale all’aperto recentemente reso fruibile in maniera completa e sicura, volta a comprendere la stratigrafia del sito e il cambiamento di destinazione della medesima area nel passaggio dal Neolitico all’età dei Metalli. Si procederà quindi alla scoperta della rete di villaggi trincerati che si susseguono a breve distanza e che fanno del Materano una delle aree più importanti nel panorama della Preistoria e Protostoria in Italia.
Cittadella della Musica Conservatorio
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 18
Fondato nel 1965 dal Maestro Nino Rota, il Conservatorio di Musica “E.R. Duni” è un’istituzione culturale fortemente radicata nel tessuto storico materano. Il periodo della sua nascita coincide con quello del Concorso Internazionale “Sassi di Matera” (1974/75), cui la città affidava il compito di individuare le azioni più opportune per strappare a un triste abbandono la sua parte più antica e significativa. Proprio in quegli anni, il Comune decideva di attivare i finanziamenti e le progettazioni esecutive per fare di Piazza del Sedile il “cuore” musicale della città, destinando a sede del Conservatorio i Palazzi del Municipio Vecchio, Bronzini e Ridola, all’epoca vuoti o precariamente utilizzati, e prevedendo la realizzazione di un Auditorium “incastonato” in un adiacente vicinato dei Sassi. I Palazzi del Conservatorio saranno visitabili eccezionalmente in occasione delle Giornate FAI; durante la visita il pubblico potrà apprezzare l’esecuzione di brevi brani musicali preparati nell’ambito dell’attività didattica.
MOLITERNO (PZ) – Bosco Faggeto
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 12 e dalle 15 alle 17
Riconosciuta Sito di interesse Comunitario (SIC) e successivamente Zona Speciale di Protezione (ZSP), la Riserva è una piccola area protetta istituita dal Comune di Moliterno, oggi interamente compresa nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese. Con un’estensione superiore ai 300 ettari, per morfologia e clima rappresenta il luogo ideale per favorire la biodiversità floristica: elevata umidità e temperatura bassa, infatti, consentono alla vegetazione di trovare condizioni ottimali. Sono presenti alcuni esemplari di faggio all’ interno della riserva che svettano oltre 40 metri di altezza, tra cui un lembo di fustaia di faggio e cerro di notevole esuberanza vegetativa, relitto delle secolari formazioni d’alto fusto risparmiate dal disboscamento che ha fortemente ridotto le superfici forestali della Basilicata tra il XIX e il XX secolo. Uno studio effettuato dall’ Università degli Studi della Basilicata ha censito ben 790 specie floristiche, di cui 70 sono quelle rare, fra le quali spiccano un’infinità di orchidee di incantevole bellezza. Si segnala inoltre la presenza di specie animali protette, come il Lupo e lo Scoiattolo meridionale.
CALABRIA
BORGO DI SAN MARCO ARGENTANO (CZ) – Abbazia di Santa Maria della Matina
Apertura sabato 26, dalle ore 15.30 alle 18.30, e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30
Normalmente chiusa al pubblico in quanto bene di proprietà privata, l’Abbazia di Santa Maria della Matina è situata in un complesso rurale ubicato in aperta campagna, lungo il corso del fiume Fullone. Fu consacrata nel 1065, dapprima benedettina e poi ricostruita nella seconda metà del sec. XII in forme cistercensi dai Florensi provenienti dall’Abbazia della Sambucina di Luzzi. Annessi all’Abbazia erano attivi una serie di mulini idraulici, in origine collegati tra loro da un complesso sistema ideato dai cistercensi e dei quali oggi restano solo ruderi, tranne che nel caso del Mulino di Mezzo, ancora visibile. La chiesa originaria, benedettina, è andata completamente perduta e le trasformazioni subite nel corso dei secoli ne hanno stravolto l’aspetto originario, mantenendo tuttavia inalterato il fascino dei superstiti elementi cistercensi. Intatta è la raffinatissima aula capitolare: la sua architettura richiama lo stile delle abbazie di Casamari e di Fossanova e rappresenta l’unico modello del genere nella valle del Crati. La visita durante le Giornate FAI di Primavera sarà quindi una occasione eccezionale per apprezzare, con approfondite spiegazioni, una delle architetture cistercensi più raffinate d’Europa, segno del massimo splendore raggiunto dal territorio nell’arco di secoli.
CAMPANIA
NAPOLI
Basilica di Santa Maria della Sanità
Apertura sabato 26, dalle ore 9.30 alle 17.30, e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 10.30 e dalle 13.30 alle 17.30
La Basilica di Santa Maria della Sanità si trova nel quartiere della Sanità, situato ai piedi della collina di Capodimonte, da cui discenderebbe il nome, perché trovandosi nella valle sottostante si riteneva che l’aria fosse molto salubre. Il quartiere è senza ombra di dubbio uno dei più popolari, più colorati e vivi del centro storico della città, con tanti luoghi di interesse e con molteplici sfaccettature artistiche, artigianali e folcloristiche. La Chiesa, uno dei gioielli del barocco napoletano, considerato uno dei progetti più ambiziosi dell’architetto domenicano Fra Nuvolo (1570-1643), è stata costruita tra il 1602 e il 1610. Ancora oggi è un importante punto di riferimento per gli abitanti della zona. La Basilica, sempre aperta, è stata recentemente oggetto di importanti restauri e allestimenti. Durante le Giornate FAI di Primavera si visiteranno la Sacrestia e il Chiostro cinquecentesco, a pianta ellittica. Nella sacrestia, lo scorso dicembre è stato collocato “Il Presepe favoloso”: il mondo sospeso nel Rione Sanità nel momento in cui nasce Gesù, un’opera monumentale e permanente, realizzata e donata dai fratelli Scuotto, moderni cesellatori, fondatori della bottega d’arte presepiale napoletana “La Scarabattola”. Accanto alle tradizionali figurine presepiali si affianca la straordinaria storia napoletana, dal Vangelo in dialetto, alle incredibili leggende legate alla città, come la sirena Partenope, e agli uomini che la connotano. Si potrà inoltre scoprire la farmacia di epoca seicentesca. Uno degli ambienti della farmacia, un tempo probabilmente adibito a sala d’attesa e per decenni usato come falegnameria, è stato recentemente restaurato e sarà il nuovo infopoint e ticket office delle catacombe di San Gaudioso. Il restauro ha ripristinato gli spazi originari e svelato gli antichi affreschi che decoravano una parte delle pareti.
Ipogeo dei cristallini
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 12 e dalle 15 alle 16. Ingresso riservato agli iscritti FAI
Scoperto nel 1898 nel giardino del palazzo del barone di Donato, l’Ipogeo dei Cristallini è un complesso monumentale risalente tra la fine del IV e l’inizio del III secolo a.C. formato da quattro ipogei scavati nel tufo, e rappresenta una rarissima testimonianza della pittura e dell’architettura ellenica, andate altrove quasi interamente distrutte. Da sempre chiuso al pubblico, sarà finalmente restituito alla fruizione collettiva grazie a un recupero a tutto campo voluto dalla proprietaria famiglia Martuscelli, dalla Soprintendenza e dall’Istituto Centrale per il Restauro. L’intervento è stato già avviato grazie ai finanziamenti della Regione (Por Campania Fesr). L’ipogeo dei Cristallini svela la presenza di antichi culti iniziatici nella zona della Valle dei Morti: un culto dionisiaco funerario, in particolare, riconducibile a sette e comunità di iniziati. La sua apertura al pubblico aggiunge un nuovo tassello al recupero del rione Sanità.
Palazzo De Liguoro di Presicce
Aperture sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 16
Il Palazzo de’ Liguoro di Presicce è un palazzo storico di Napoli, situato in via Arena della Sanità, nel Borgo dei Vergini, cuore pulsante della Napoli fatta di antichi palazzi nobiliari dal sapore barocco e di chiese trecentesche. È solitamente chiuso al pubblico, ma la sua proprietaria, Donna Paola de’ Liguori, vive in una parte dell’edificio ed è promotrice di iniziative culturali volte a far vivere gli ambienti che tanta storia hanno visto e che hanno portato sviluppo nel Rione. Le Giornate di Primavera offriranno l’occasione di ripercorrerne la lunga storia a partire dalla prima metà del Cinquecento, quando l’edificio doveva essere solo una dimora di svago, con un grande giardino, purtroppo oggi molto ridimensionato. Il piano ammezzato e il secondo piano sono stati progressivamente frazionati in molteplici unità abitative, mentre il primo piano è occupato per intero dall’appartamento nobiliare, conservatosi intatto nei suoi spazi, abbellito da quadri, arredi d’epoca e tessuti di pregio alle pareti. Nella volta della sala da ballo sono ancora ammirabili alcuni affreschi settecenteschi realizzati con la tecnica del trompe l’oeil. Di notevole ricchezza è anche la biblioteca.
Orto botanico
Aperture sabato 26, dalle ore 10 alle 13, e domenica 27 marzo, dalle 9.30 alle 10.30 e dalle 12 alle 16.30
Tra i più importanti d’Europa e certamente primo in Italia, il Real Orto Botanico di Napoli oggi è una struttura dell’Università Federico II, che fa parte della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. Si estende per circa 12 ettari, ospita circa 9000 specie vegetali e quasi 25000 esemplari di specie erbacee, arboree e arbustive, provenienti da ogni parte del mondo, nonché di quasi tutti i fiori esistenti. Fondato per decreto reale da Re Giuseppe Bonaparte nel 1807, l’Orto è organizzato per percorsi e giardini tematici: piante del deserto, velenose, da spiaggia, frutteti, agrumeti, mediterranee, piante citate nella Bibbia e così via. Ci sono anche campi sperimentali e un giardino tutto dedicato ai non vedenti. Comprende in tutto cinque serre: la storica Serra Temperata, con la sua lunga facciata composta di semicolonne doriche alternate a vaste aperture ad arco chiuse da vetrate, la Serra Monumentale Merola o Stufa temperata, le Serre Califano, le Serre di riproduzione e moltiplicazione di felci e orchidee, le Serre delle piante utili e la Serra Tropicale Messicana. Nella zona in cui l’orto confina con l’Albergo dei Poveri è situato inoltre il “castello”, che accoglie il Museo di Etno-botanica e Paleo-botanica e ripercorre l’origine dei gruppi di piante venute alla luce sulla terra nel corso delle varie epoche.
SORRENTO (NA)
Villa Cortchacow
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 18
Situato in una splendida posizione in cima al costone tufaceo che si affaccia sul Golfo di Napoli, Villa Cortchacow è uno dei gioielli più prestigiosi della penisola sorrentina, meta prediletta sul finire del XVIII secolo di personaggi potenti, illustri stranieri e di tutta la nobiltà napoletana. Attualmente annessa al complesso alberghiero “Hotel Parco dei Principi”, venne fatta costruire nel 1792 dal conte di Siracusa Paolo Leopoldo di Borbone in stile neorinascimentale, con sontuosi saloni, scalinate di grande valore artistico e magnifiche stanze affacciate sul mare. Alla sua morte la villa fu abbandonata, quindi venduta nel 1885 ai principi russi Cortchacow, che la ristrutturarono con grande cura, commissionando a Filippo Palizzi (1819-1899) il celebre pavimento del salone con decoro trompe-l’œil. La principessa dedicò particolare attenzione anche al parco che circondava la villa, arricchendolo con numerose specie botaniche, ove insieme alle piante tipiche della macchia mediterranea, si trova una grande varietà di specie esotiche, come un cedro del libano secolare e alcuni esemplari di Ginkgo biloba.
Bagni della Regina Giovanna
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 18
I Bagni della Regina Giovanna sorgono in posizione isolata sul promontorio di Punta del Capo di Sorrento, confinanti sulla costa con l’Area Marina Protetta di Punta Campanella. Raggiungibili mediante una piacevole passeggiata, sono un’oasi costituita da una piscina naturale racchiusa tra la spiaggia rocciosa e le scogliere calcaree, e ospitano uno dei siti archeologici più importanti della penisola. Il nome, secondo la leggenda, proviene dalla Regina Giovanna D’Angiò, sovrana di Napoli, che tra il 1371 ed il 1435 si racconta soggiornasse in questo luogo per periodi più o meno lunghi, intrattenendosi in queste acque in compagnia dei suoi giovani amanti. Guardando ai tempi più remoti, emergono tra i tesori dell’area i resti di un’antica villa romana del I sec. a.C., il cui nome era “Villa Pollio Felice”, di circa trentamila metri quadri e divisa in due parti: la domus marittima e la pars rustica, destinata alle attività agricole. Oggi i resti della struttura sono oggetto di studio da parte degli archeologi dell’Istituto Winckelmann – Humboldt dell’Universität zu Berlin. L’apertura nelle Giornate FAI prevede, oltre alla visita guidata attraverso il percorso consueto, la scoperta di alcuni ambienti eccezionali, normalmente non fruibili.
EMILIA-ROMAGNA
PARMA
Parco della Musica e Auditorium Paganini progettato da Renzo Piano
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30
Nel solco delle celebrazioni dei 150 anni dalla nascita di Toscanini, a Parma si potrà visitare l’Auditorium Paganini, progettato da Renzo Piano e inaugurato nel 2011 e situato nel parco urbano che ha ospitato lo storico stabilimento dello zuccherificio Eridania dal 1899 al 1968. In questo giardino, Piano ha colto l’impatto dei muri perimetrali dell’ex officina, utilizzando lo schema distributivo dello stabilimento per la creazione della sala della musica e per quella delle prove, per gli spazi di servizio e per gli impianti tecnici. La platea ospita 780 posti e a fare da sfondo al palcoscenico sono i cedri del Libano, le querce e i platani del parco. L’architetto ha reinventato infatti gli spazi creando un cannocchiale visivo che elimina i confini tra spazio artificiale e ambiente naturale, suggestione che anima l’intero progetto.
Antica Farmacia San Filippo Neri e Oratorio San Tiburzio
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 17.30
Situata all’interno di Palazzo San Tiburzio, antica sede della Congregazione della Carità, l’Antica Farmacia venne fondata nei primi anni del Cinquecento dal frate francescano minore Francesco De Meda, per diventare nel tempo punto di riferimento per giovani madri senza mezzi, carcerati e famiglie indigenti cui garantiva sostegno economico e assistenza sanitaria. Il servizio di farmacia rimase in funzione fino agli Sessanta, fornendo medicinali gratuiti prima dell’avvento del sistema sanitario nazionale. Nei suoi locali sono ancora presenti gli antichi armadi e i banchi, gli alambicchi, le provette, le ampolle e gli imbuti in vetro soffiato; vi si trovano vasi per ingredienti e farmaci, alcuni dei quali ancora pieni, compreso un misterioso “sangue di drago”. Oltre ai ricettari, sono presenti i registri compilati dalla Congregazione con l’elenco degli affiliati e dei medici che curavano i poveri. Durante le Giornate FAI di Primavera si visiterà anche l’Oratorio San Tiburzio, prezioso edificio di culto, confiscato all’inizio dell’Ottocento da Napoleone Bonaparte e in seguito venduto e trasformato in stalla per cavalli. Fu la stessa Congregazione di San Filippo Neri ad acquistarlo nel 1875 e a restituirlo al culto per alcuni decenni. Oggi l’Antica farmacia e l’Oratorio fanno parte dell’Azienda Servizi alla Persona del Comune di Parma, istituzione erede di questa importante tradizione.
BOLOGNA – Palazzo Arcivescovile
Apertura sabato 26 marzo, dalle ore 10 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18. Ingresso riservato agli iscritti FAI
Il Palazzo Arcivescovile di Bologna sorge nel cuore della città di Bologna alle spalle della Cattedrale di San Pietro, insieme alla quale rappresenta il risultato di una stratificazione artistica e architettonica di grande importanza nella storia di Bologna. Il nucleo principale del Palazzo fu costruito verso il 1577, anche se la sua architettura complessiva racchiude una stratificazione secolare che dal periodo medievale conduce al decoro ottocentesco. Affaccia all’interno di una corte lungo il cui perimetro si raccoglie il complesso per intero e si eleva l’abside della Cattedrale Metropolitana di Bologna. Una delle caratteristiche architettoniche di questo edificio è di avere, diversamente dalle residenze nobiliari cittadine, il fronte principale non prospettante la via pubblica ma un interno ove campeggia l’iscrizione “Dilige Decorem Domus Tuae”, a sottolineare la dignità e l’ordine appropriati alla residenza del vescovo, così come fu concepita dal cardinale Gabriele Paleotti che alla fine del Cinquecento diede all’edificio la complessiva struttura odierna. Quella delle Giornate FAI rappresenta una visita di particolare eccezionalità, con l’apertura di ambienti solitamente non accessibili al pubblico e riservati a funzioni peculiari della vita della Diocesi di Bologna.
FRIULI VENEZIA GIULIA
TRIESTE – Teatro lirico Giuseppe Verdi e Museo teatrale Carlo Schmidl
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 17. Prenotazione obbligatoria
Il Teatro Verdi, nato con il nome di Teatro Nuovo, fu costruito tra il 1798 e il 1801. Il progetto fu affidato all’architetto Giannantonio Selva (1751-1819), cui si deve anche il Teatro La Fenice di Venezia, e successivamente all’architetto austriaco Matteo Pertsch (1769-1834), molto attivo a Trieste, che modificò facciata e interni. L’edificio, di notevole eleganza, richiama da vicino l’esempio del Teatro alla Scala di Milano, costruito tra il 1776 e il 1778 su progetto dell’architetto Giuseppe Piermarini, che fu tra i maestri di Pertsch. La visita partirà dal foyer e dalla platea e proseguirà, tra i piani dei palchi, al Ridotto, sede di memorabili balli pubblici e veglioni a partire dal 27 dicembre 1801. Dal Ridotto si continuerà alla scoperta della sala coro, della sala ballo e, infine, del loggione. Uscendo dal Teatro Verdi, attraverso la bellezza del centro storico neoclassico di Trieste – da piazza della Borsa a Palazzo Carciotti, fino al Canal Grande con la chiesa di Sant’Antonio Nuovo – gli Apprendisti Ciceroni accompagneranno i visitatori a Palazzo Gopcevich, sede del Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl, che documenta la storia del teatro e della musica a Trieste dal Settecento a oggi. Un luogo poco noto, che merita di essere visitato per la varietà e la ricchezza della sua collezione. Tra gli oggetti più antichi che custodisce, una spinetta all’italiana del 1577, uno strumento a tastiera con corde pizzicate della famiglia del clavicembalo, e un baule e un costume di scena del Settecento.
SPILIMBERGO (PN) – Itinerario sul mosaico
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 17.30
Conosciuto come “città del Mosaico”, il borgo di Spilimbergo, grazie anche alla presenza della prestigiosa Scuola Mosaicisti del Friuli, è famoso a livello internazionale per le innumerevoli opere musive che lo adornano “a cielo aperto”. Attualmente l’istituto è frequentato da allievi provenienti da tutto il mondo, che qui trovano maestri qualificati e appassionati, nonché l’occasione unica di specializzarsi in quest’arte. L’itinerario delle Giornate FAI si unisce alle celebrazioni per i 100 anni dalla fondazione della Scuola ed è tutto dedicato ai mosaici sparsi per la città. Sarà l’occasione per visitare eccezionalmente Villa Magenta, impreziosita in ogni stanza da pavimenti in mosaico realizzati dalla famiglia di artisti francesi Avon; si potrà inoltre conoscere il mestiere da vicino grazie alla disponibilità dei maestri artigiani – autori di fama internazionale – che apriranno le porte dei loro laboratori ai visitatori: l’azienda Mosaicpro di Rino Pastorutti, la bottega di “Travisanutto Giovanni – Artistic Mosaics” e la “Mario Donà Mosaici”.
SAN VITO AL TAGLIAMENTO (PN) – Palazzo Altan
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 17.30
Palazzo Altan, di origini seicentesche, rimaneggiato e ingrandito nel Settecento e nell’Ottocento, è uno degli edifici più prestigiosi di San Vito al Tagliamento, solo raramente aperto al pubblico. Oggi di proprietà della Regione e del Comune, ospita il Museo della Vita contadina Diogene Penzi e alcuni uffici, tra cui il Consorzio Tutela Vini Doc Friuli Grave. All’interno presenta un recente allestimento di opere di artisti locali e conserva intatto il fascino del palazzo nobiliare nella biblioteca del pianoterra, nelle pareti finemente decorate e negli specchi del primo piano, nel significativo ciclo di affreschi della fine del XVII secolo sul soffitto della camera che fu di Leandra Altan, attribuito a Lucillo Candido e raffigurante alcuni episodi della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso. Molto elegante il giardino all’italiana, delimitato da un’esedra su cui si ammirano tracce di pittura seicentesca attribuibili al pittore tedesco Anton Joseph.
LAZIO
ROMA Le visite in tutti i luoghi di Roma sono su prenotazione
Chiesa dei SS. Sergio e Bacco
Apertura sabato 26 marzo, dalle ore 10 alle 16. Per la visita non sarà richiesto il contributo.
La Chiesa cattedrale dei SS. Sergio e Bacco, sede dell’Esarcato Apostolico per i fedeli cattolici di rito bizantino residenti in Italia, è una piccola chiesa di rito ucraino-bizantino, affacciata su piazza Madonna dei Monti. Sergio e Bacco erano due ufficiali dell’esercito romano che subirono il martirio in Siria nel 303 per essersi rifiutati di sacrificare a Giove: il loro culto si diffuse rapidamente in tutto l’Impero, tanto che nel IX secolo a Roma c’erano cinque chiese a loro dedicate (oggi rimane solo quella ucraina). Ricostruita dopo il Sacco di Roma nel 1527, la chiesa fu restaurata nella prima metà del Seicento a spese del cardinale Antonio Barberini, che acquistò inoltre gli edifici ad essa annessi per le esigenze degli ucraini e lasciò un fondo per la manutenzione di questi edifici e della chiesa stessa. Il cardinale era fratello del pontefice Urbano VIII, che assegnò il complesso ai Monaci Ruteni di San Basilio, di rito orientale e della provincia ecclesiastica di Kiev, che tuttora la amministrano. Nel 1718, sotto l’intonaco della sacrestia fu ritrovato un affresco della Madonna, copia ingrandita dell’icona miracolosa della Santissima Madre di Dio di Žyrovici: l’immagine fu posta sull’altare maggiore, dove è ancora oggi. In seguito a questa scoperta, nel 1741 alcuni fedeli finanziarono la ricostruzione della chiesa su progetto di Francesco Ferrari. La chiesa subì altre modifiche alla fine del Settecento e poi nel 1896. Di notevole interesse l’iconostasi che separa la navata centrale dal presbiterio con pitture a fondo oro. Fino agli anni Sessanta, la chiesa aveva un’iconostasi esemplare a cinque ordini, fino a metà di marmo bianco, arricchita da elementi dorati e da 52 icone, realizzata nel 1897 da Cesare Caroselli, discendente di una famosa famiglia di pittori romani. Purtroppo, l’iconostasi venne distrutta e la maggior parte di essa scomparve senza lasciare traccia. Si conservano oggi solo le porte reali e diaconali in ferro battuto, decorate con motivi di vite e con antiche icone di quattro evangelisti e di due arcidiaconi. L’attuale iconostasi a due ordini, realizzata in metallo, è stata installata il 16 agosto 1971. Le icone furono dipinte a olio nel 1943 da Oleksandr Savchenko-Bilsky secondo lo stile dell’impressionismo francese con l’inserimento degli elementi nazionali ucraini.
Casino dell’Aurora Ludovisi
Apertura sabato 26, dalle ore 10 alle 15.45, ingresso riservato agli iscritti FAI, e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 15.45, ingresso per tutti
Raramente accessibile in quanto proprietà privata, durante le Giornate di Primavera 2022 aprirà eccezionalmente il Casino dell’Aurora, di origini cinquecentesche, acquistato nel 1621 da Ludovico Ludovisi, cardinal nepote di Gregorio XV. Edificato con pianta a croce greca, a tre piani con torretta belvedere, la villa fu ingrandita nel 1858. Collezioni d’arte e affreschi accolgono il visitatore al suo interno. La sala d’ingresso presenta al centro della volta, attribuita a Taddeo Zuccari e risalente al 1556, un curioso mascherone interpretato come Giano: da qui si dipartono raffigurazioni di vasi con fiamme alternate a facce femminili, sfingi e scudi con ridipinture, ora recanti lo stemma Ludovisi. Questo ambiente introduce nella grande sala dell’Aurora, dal nome dello straordinario soffitto affrescato dal Guercino nel 1621, capolavoro della pittura barocca che rappresenta l’Aurora sul carro mentre lascia il vecchio Titone, tra il Giorno e la Notte. Attraverso una sala dove si ammira, sul soffitto di Giovanni Luigi Valesio, una danza di quaranta putti uniti con ghirlande e fiori, si giunge alla sala ottocentesca e a quella dei paesaggi. Qui la volta, dipinta nel 1622 da Antonio Pomarancio, è aperta illusionisticamente in un ottagono sorretto da cherubini con otto putti danzanti che si tengono per mano; alternati, quattro stemmi Ludovisi e quattro paesaggi realizzati in competizione da Domenichino, Giovanni Battista Viola, Paul Brill e Guercino. Infine,attraverso una riproduzione realizzata dal FAI, esposta nella veranda al pian terreno, sarà possibile conoscere il dipinto a olio su muro di Caravaggio, presente al piano nobile e non raggiungibile per motivi logistici. L’opera, eseguita per il cardinale del Monte, proprietario del casino dal 1596 al 1621 e appassionato di alchimia, raffigura i tre stati della materia (aria, acqua e terra) con Giove, Nettuno e Plutone in un’ardita prospettiva.
Accademia Nazionale dei Lincei
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 18
Nel 1736 il cardinale Neri Corsini, nipote di Lorenzo Corsini, papa Clemente XII, acquistò il cinquecentesco Palazzo Riario, che nel Seicento fu residenza della regina Cristina di Svezia e cenacolo degli intellettuali che poi diedero vita all’Accademia dell’Arcadia. Egli fece modificare e ingrandire, a opera dell’architetto fiorentino Ferdinando Fuga, il palazzo, uno dei più splendidi del XVIII secolo. Nel 1883 il palazzo fu acquistato dal Governo italiano affinché vi avessero sede gli uffici e la biblioteca della Reale Accademia dei Lincei e la Galleria d’Arte Antica, già Corsini. Il principe Tommaso Corsini, nello stesso anno, aveva donato all’accademia la biblioteca della sua famiglia con un fondo prezioso di manoscritti, incunaboli, disegni e stampe. L’Accademia dei Lincei, fondata nel 1603 da Federico Cesi, studioso di scienze naturali e di botanica, è la più antica accademia scientifica del mondo. L’itinerario permetterà di ammirare la bellissima Biblioteca dell’Accademia e quella storica dei Corsini. Il percorso proseguirà nella Sala Dutuit, caratterizzata dal calco dell’iscrizione di Gorthyna (Creta); si vedrà la lince – emblema dell’accademia in quanto animale dotato di straordinario acume visivo, simbolo dello spirito d’osservazione e di indagine che guida la ricerca scientifica – e ci si affaccerà dalla terrazza del secondo piano con la splendida vista sul Gianicolo. Si percorreranno le sale che ancora mantengono la decorazione originale, come la Sala verde con pitture a “sughi d’erba” che raffigurano scene della Gerusalemme Liberata di Tasso. La visita si concluderà con l’appartamento della Principessa, vero e proprio gioiello dell’ultima residente della famiglia Corsini. Iniziative speciali arricchiranno le due giornate: sabato alle ore 12 il Presidente dell’Accademia dei Lincei Roberto Antonelli terrà una conferenza su Dante poeta e giudice del mondo terreno; domenica, sempre alle 12, il Direttore della Biblioteca Marco Guardo narrerà la storia dell’Accademia da Federico Cesi ai giorni nostri nell’incontro Nel segno dei Lincei.
Palazzo del Collegio Romano
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 17.30
Costruito su progetto dell’architetto gesuita padre Giuseppe Valeriano tra il 1581 e il 1584, sotto il pontificato di Gregorio XIII Boncompagni, il grandioso complesso del Collegio Romano, che occupa un intero isolato includendo anche la chiesa di S. Ignazio, era destinato alla formazione teologica e culturale dei gesuiti e dei giovani delle famiglie notabili dell’epoca e divenne un centro accademico riconosciuto a livello internazionale. Nei secoli il palazzo è stato sede di importanti istituzioni come l’ex Museo Kircheriano, l’Osservatorio Astronomico, il Museo Preistorico-Etnografico Luigi Pigorini e la Biblioteca Nazionale. Attualmente ospita, oltre al liceo Ennio Quirino Visconti, il Ministero della Cultura, di cui durante le Giornate di Primavera 2022 si potranno visitare ambienti esclusivi, come la Sala Spadolini, originariamente il refettorio del collegio, e la Sala della Meteorologia, con la ricca biblioteca specialistica. Inoltre, aprirà straordinariamente la sezione distaccata della Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte – parte integrante dei monumenti dell’Istituto VIVE Vittoriano e Palazzo Venezia – che comprende la Sala della Crociera e la Sala della Lettura. La Crociera, rivestita da magnifiche scaffalature contenenti rare edizioni, fa parte dell’edificio originario tardo-cinquecentesco, come attestano le insegne araldiche di papa Gregorio XIII sui portali d’ingresso e sulle volte. La sala conserva intatta l’atmosfera raccolta della Biblioteca Major, dove studiavano i frati e gli allievi del prestigioso Collegio Romano. La Sala della Lettura risale, invece, agli anni Settanta del XIX secolo e fu progettata da Francesco Bongioannini, partendo da un disegno cinquecentesco di Jacopo Barozzi, detto Vignola. La BiASA ha destinato a questi ambienti la Sezione numerica, che comprende gran parte delle collezioni costitutive della propria raccolta, e le raccolte librarie frutto di donazioni e lasciti.
Complesso Ospedaliero San Giovanni dell’Addolorata
Apertura sabato 26, dalle ore 10 alle 17.30, e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 18.30
In occasione delle Giornate di Primavera 2022 sarà possibile visitare in via straordinaria il complesso dell’Ospedale San Giovanni Addolorata al Laterano. Si tratta di un magnifico esempio di struttura pubblica sanitaria, in funzione dal XIV secolo fino a oggi, con testimonianze storiche e artistiche del tutto sconosciute. La visita si snoderà sui resti archeologici che l’area conserva, come la Domus degli Annii, antenati di Marco Aurelio, e poi riguarderà l’ospedale storico vero e proprio. Si percorreranno le due corsie di degenza risalenti al ‘400 e ‘500, in parte oggi utilizzate dalla ASL, e si scopriranno la chiesa, di solito inaccessibile, riccamente decorata e con un pavimento cosmatesco; un fresco e silenzioso cortile caratterizzato da una fontana seicentesca; l’antica farmacia, che conserva decorazioni e strutture architettoniche che vanno dal medioevo alla prima metà del ‘900.
Fondazione Ernesta Besso
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 17. Ingresso riservato agli iscritti FAI
Si visiteranno eccezionalmente gli spazi della Fondazione Ernesta Besso, impegnata nella formazione del personale docente e nella promozione della cultura dell’inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali. La fondazione si trova all’interno di un quattrocentesco palazzo del Rione Pigna, acquistato nel 1905 dal finanziere e letterato Marco Besso che ne fece la propria abitazione e la sede dell’amata biblioteca: una raccolta di oltre 70.000 volumi, ancora oggi in continua espansione. Gli Apprendisti Ciceroni del FAI guideranno alla scoperta dell’innata passione per la divulgazione di storia, arte e letteratura profusa dal bibliofilo triestino nella sua dimora. Si potranno ammirare la preziosa sala della biblioteca con i maestosi arredi lignei risalenti agli inizi del XX secolo e gli ambienti ristrutturati nel 2018 in occasione del centenario della Fondazione, arricchiti di sezioni espositive che valorizzano la ricca collezione di oggetti d’arte, dipinti e sculture raccolte nel tempo dalla famiglia Besso.
SAN FELICE CIRCEO (LT) – Grotta Guattari
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 17.30. Ingresso riservato agli iscritti FAI
Durante le Giornate di Primavera 2022 sarà possibile accedere per la prima volta al nuovo percorso di visita nella Grotta Guattari, sito preistorico e paleontologico noto in tutto il mondo, situato a duecento metri dalla costa del Mar Tirreno, alla base del Colle Morrone, estremità orientale del Monte Circeo. Rimasta sigillata per 60.000 anni e scoperta nel 1939 nella proprietà del Cav. Guattari, era originariamente tana di una iena. È formata da un vano principale e da due antri, l’Antro del Laghetto e l’Antro dell’Uomo. In quest’ultimo vennero fatte scoperte sensazionali: un cranio fossile di Uomo di Neanderthal, in buone condizioni di conservazione, e un altro resto neandertaliano, ovvero una mandibola probabilmente appartenente allo stesso individuo. I primi scavi si limitarono a una porzione della grotta; per questo nell’ottobre 2019 la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone e Latina, in collaborazione con l’Università degli studi di Roma Tor Vergata, ha voluto indagare le parti inesplorate portando a importanti scoperte: dal nel paleosuolo composto dai resti dei pasti delle iene sono stati rinvenuti i reperti fossili di altri nove uomini e di elefante, rinoceronte, orso delle caverne e di uro, il grande bovino estinto. I recenti ritrovamenti offrono uno spaccato della società neandertaliana; il nuovo percorso di visita li valorizza anche grazie a supporti tecnologici per la realtà virtuale e la ricostruzione 3D.
ISOLA DEL LIRI (FR)
Il pubblico avrà l’occasione di scoprire Isola del Liri, in particolare i luoghi legati alla produzione della carta, attività che durante il XIX secolo, grazie alla ricchezza d’acqua del territorio e allo sfruttamento della sua potenzialità energetica, determinò lo sviluppo economico della zona e la radicale trasformazione del paesaggio da agricolo a industriale. Tra le aperture eccezionali, Villa Nota Pisani (ingresso dedicato agli iscritti FAI. Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 17.30), edificata in stile eclettico nella prima metà dell’Ottocento per volere del conte Carlo Lefebvre di Pontarlier, il quale, giunto a Isola del Liri a seguito del riassetto amministrativo realizzato nel Regno di Napoli con Gioacchino Murat, qui impiantò le prime cartiere. La dimora, che ospitò importanti personalità come il Re Ferdinando II di Borbone, fu acquistata a inizio Novecento da Antonio Pisani ed è oggi di proprietà della famiglia Nota. Gli stessi proprietari accoglieranno i visitatori, che potranno ammirare le sale con decorazioni pittoriche in papier paint e trompe l’oeil e il parco, ricco di piante secolari, esotiche, essenze rare e fiori. Aprirà, inoltre, l’ex cartiera Boimond, sito industriale dismesso nel 1976 e tra i più importanti della zona, creata da Emilio Boimond negli anni Venti del Novecento su un impianto preesistente, trasformato e innovato grazie all’installazione di una centrale idroelettrica e di una centrale termica e la messa in funzione di una “seconda macchina continua” per la produzione della carta a partire dalla pasta di legno (apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18). Ancora, l’ex cartiera Lefebre, fondata nel 1812 da Carlo Beranger all’interno del soppresso convento dei Carmelitani di S. Maria delle Forme e acquisita nel 1822 da Carlo Lefebvre, che la modernizzò e introdusse le “vasche olandesi”, dove venivano lavati, sfilacciati e impastati nelle acque del Fibreno, affluente del Liri, gli stracci che fungevano da materia prima, forniti dalle manifatture di uniformi dell’esercito borbonico. Nella fabbrica si producevano tutti i tipi di carta, tra cui quella per quotidiani come il Daily Telegraph, fino al progressivo abbandono dell’edificio a partire da fine Ottocento. Riscoperta nel 1995, la cartiera è stata recuperata con un intervento che ne valorizza le rovine, in un contesto paesaggistico in cui naturale e artificiale sono in perfetta armonia (apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18). A Isola del Liri si potranno visitare, inoltre, la Chiesa di San Giuseppe, di origine seicentesca e modificata successivamente, dove si potrà vedere il pregevole organo, costruito nel 1848 da Tommaso Vayola con gli incredibili meccanismi in legno del mantice perfettamente funzionanti (apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18); la Chiesa di Sant’Antonio, che racconta una storia di devozione in quanto custodisce la statua del SS. Crocefisso, salvatasi miracolosamente dai bombardamenti del 3 gennaio 1944 (apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 18); l’ex Conceria Nicolamasi-Ciccodicola, i resti del piccolo opificio dove, secondo un documento del 1858, si producevano suole per le scarpe, corde e “cioce”, le tipiche calzature del luogo (apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18); la Chiesa di S. Lorenzo martire, dove eccezionalmente apriranno i locali della sagrestia che accolgono una cospicua raccolta di dipinti, arredi e paramenti sacri di notevole pregio (apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 18); la Galleria Eustachio Pisani, dedicata a uno stimato industriale isolano, che si potrà percorrere fino a raggiungere la terrazza a pochi metri dalla Cascata Grande, spettacolare e maestoso salto di 27 metri che, con la Cascata del Valcatoio e quella di S. Maria delle Forme, è l’elemento naturale simbolico della cittadina (apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 18).
LIGURIA
GENOVA
Castello Mackenzie
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 18
Il Castello Mackenzie, dal 2004 sede della Cambi Casa d’Aste, venne edificato su una villa preesistente tra il 1893 e il 1905 dal giovane architetto fiorentino Gino Coppedè, su commissione del ricco assicuratore, scozzese d’origine ma fiorentino d’adozione, Evan Mackenzie, che volle realizzare una sontuosa residenza che gli ricordasse l’amata Toscana e fosse un’autocelebrazione del suo potere economico e dei suoi interessi artistici e culturali. Coppedè la immaginò come un antico maniero medievale, dotato di un corpo principale a pianta rettangolare, cui aggiunse un avancorpo che lo fa sembrare costituito da due edifici distinti. All’aspetto anticheggiante facevano da contraltare tecnologie all’avanguardia per il periodo: il castello venne dotato di riscaldamento centrale, acqua calda in tutti i bagni, di una piscina coperta riscaldata con annessa sauna e anche di un grande ascensore. L’edificio – diviso su quattro piani più i fondi e le grotte – dispone di ottantacinque stanze e presenta elementi medievali, rinascimentali e manieristi, a cui si aggiungono tanti elementi decorativi, come le scale a chiocciola in ferro battuto con motivi geometrizzanti, tipici dello stile liberty. Partecipare alle visite proposte in occasione delle Giornate FAI significa intraprendere un viaggio nella storia dell’arte che mescola pezzi autentici, come antichi reperti archeologici romani incastonati nelle pareti, e pezzi imitati con perizia, disseminati lungo tutto il castello, di cui si potranno ammirare alcuni sontuosi ambienti che abbondano di opere d’arte.
Villa Cattaneo dell’Olmo, sede di Fondazione Ansaldo
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 12 e dalle 14 alle 16
Costituita nel 2000, la Fondazione Ansaldo – frutto di un percorso iniziato nel 1980 con l’apertura al pubblico dell’Archivio Storico Ansaldo, primo archivio d’impresa in Italia – ha sede presso Villa Cattaneo dell’Olmo e custodisce un patrimonio di oltre 100 fondi archivistici che racchiudono documentazione societaria, contabile, amministrativa e tecnica, prodotta dalla metà dell’Ottocento da imprese quali Ansaldo, Bruzzo, Costa Armatori, Dufour, Finmare, Ilva-Italsider, Carmagnani, Fonderie Grondona, Unione Italiana Tramways Elettrici e da altre realtà economico-finanziarie come la Borsa Valori di Genova, il Banco di Chiavari e della Riviera Ligure. Il patrimonio include una fototeca e una cineteca, che documentano gli aspetti della vita economica, imprenditoriale, lavorativa e sociale in Italia a partire dalla fine dell’Ottocento. La fondazione custodisce un totale di oltre 800.000 immagini originali; più di 60.000 unità archivistiche sulla storia industriale e culturale del Paese; oltre 50.000 disegni tecnici industriali; 1.000 telegrammi cifrati; più di 5.300 pezzi video; una biblioteca con oltre 3.000 volumi e 400 testate d’epoca; circa 300 ore di registrazione di fonti orali, che rientrano nel progetto La Liguria del saper fare si racconta. Tra le varie curiosità vi è un laser disc del film Blade Runner e tra i cimeli la autovettura Torpedo Blu Ansaldo 4C del 1925, un biplano monomotore S.V.A. 5 progettato e prodotto dall’Ansaldo: lo stesso modello utilizzato da D’Annunzio per il volo su Vienna e da Arturo Ferrarin nell’impresa del volo Roma-Tokyo nel 1920.
BRUGNATO (SP) – Brugnato caratteristico borgo “a tenaglia” nella Val di Vara
Apertura sabato 26, dalle ore 10.30 alle 17.30, e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 17.30
Al centro della verde Val di Vara sorge Brugnato, borgo medievale perfettamente conservato, dalla curiosa forma che somiglia a una chiave, in origine difeso da mura ed edificato alla confluenza dei torrenti Chiocciola e Gravegnola col fiume Vara, in una pianura alluvionale ai piedi dell’Appennino dove i monaci di San Colombano avevano eretto alla fine del VII secolo un’abbazia. Durante le Giornate FAI verrà proposto un percorso alla scoperta del borgo, che prevede visite all’Oratorio di San Bernardo, alla Cattedrale, al Palazzo Vescovile con il Museo Diocesano e agli scavi archeologici. Per l’occasione sarà realizzato un “assaggio” della tradizionale infiorata, evento religioso e artistico che si svolge nel giorno del Corpus Domini, e il pubblico potrà degustare i prodotti gastronomici (formaggi e dolci) che contraddistinguono la Valle: convenzione con i ristoratori per menù dedicati ai visitatori. Sarà anche possibile fare rafting lungo il corso del fiume Vara. Gli iscritti FAI avranno invece la possibilità di accedere a Casa Guani (solo sabato, dalle ore 10.30 alle 17), villa costruita negli anni Venti da Aronne Guani, dimora privata di grande valore storico, immersa in un suggestivo paesaggio agricolo e boschivo in posizione strategica.
LOMBARDIA
MILANO
Palazzo dell’INPS piazza Missori
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 17.30
Realizzato tra 1928 e 1931 su progetto di Marcello Piacentini, è un esempio significativo di architettura razionalista nonché luogo iconico della città. Mai aperto al pubblico se non in occasione di visite scolastiche, le Giornate FAI permetteranno di scoprirne i molteplici tratti, dalla facciata austera scandita da colonne ioniche e ornata da bassorilievi, fino alle ali laterali di matrice stilistica romana. I visitatori potranno apprezzare la sala rotonda, con l’orologio progettato da Piacentini e affiancato da due geni alati, e i pavimenti con tessiture di marmi bianchi e neri disposti a raggiera; potranno inoltre percorrere la monumentale scala elicoidale impreziosita dalla figura lignea del fanciullo con cornucopia realizzata dal raffinato ebanista Mario Quarti e scoprire la sala riunioni che affaccia su piazza Missori.
Palazzo Orsini sede di Giorgio Armani SpA
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 18. Ingresso riservato agli iscritti FAI
Il palazzo storico in via Borgonuovo, proprietà di Giorgio Armani dal 1996, è tra le più prestigiose dimore milanesi di origine seicentesca. L’ampia facciata fu disegnata da Luigi Clerichetti a metà XIX secolo ed è scandita da finestre con eleganti cornici concluse al piano nobile da architravi, timpani e lunette. Il cortile risale all’intervento seicentesco, mentre gli interni sono stati realizzati da Luigi Canonica alla fine del Settecento; tra gli elementi architettonici più rilevanti si distingue lo scalone d’onore a doppia rampa illuminato dalla lanterna che si apre sulla cupola sovrastante. Al piano nobile si trovano numerose sale finemente decorate, tra cui lo spogliatoio a pianta ovale dotato di arredi ottocenteschi e soffitto affrescato da Andrea Appiani con il motivo Amore trionfante (1787). Il percorso di visita contempla anche l’affaccio sul giardino privato di casa Armani, che confina con l’Orto Botanico di Brera.
CORNAREDO (MI) – Attrezzeria Rancati
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 18
Nata a Milano a metà Ottocento, l’Attrezzeria Rancati è la bottega d’arte della famiglia Sormani, che da quattro generazioni si occupa di realizzare oggetti di scena per le rappresentazioni teatrali e cinematografiche. Tra i primi fornitori ufficiali del Teatro La Scala, insieme alla sede di Roma ebbe il suo apice negli anni ’50, il periodo d’oro delle produzioni cinematografiche italiane e straniere – tra le tante, pellicole come La dolce vita, Roma città aperta, Cleopatra, Ben Hur. Nel 1865 la sede milanese si trasferì a Cornaredo, dove tuttora produce oggetti di metallo, legno, cuoio e materiale plastico per set e palcoscenici di tutto il mondo. Tra le tante committenze si annoverano film come Il Gladiatore, I Pirati dei Caraibi, Robin Hood, I Borgia, I Tudors, Exodus. La struttura è suddivisa in vari laboratori artigianali, dove si possono osservare le tecniche di produzione e lavorazione di vari materiali, dai metalli al legno. Custodisce inoltre un patrimonio di costumi, arredi, decorazioni di ogni forma e stile che hanno impreziosito le più importanti produzioni cinematografiche, teatrali e televisive da oltre un secolo e mezzo.
BERGAMO – Palazzo Frizzoni
Apertura sabato 26, dalle 14 alle 18, e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 18
Sede del Municipio, sorge nel cuore della città bassa, a breve distanza dall’asse viario che collega alle antiche mura veneziane patrimonio dell’Unesco. Realizzato nella prima metà dell’Ottocento, Palazzo Frizzoni è un notevole edificio neoclassico, commissionato a Rodolfo Vantini nel 1825. In occasione delle Giornate sarà possibile visitare ambienti normalmente inaccessibili al pubblico, come gli uffici del Direttore Generale, degli Assessori e del Sindaco, interessanti per i pavimenti a mosaico veneziano, le decorazioni a stucchi, gli affreschi ispirati a paesaggi romantici, e gli arredi d’epoca. Sarà visitabile anche la sala consiliare, affrescata nel 1849-50 sotto la guida di Achille Funi, mentre percorrendo la Galleria dei Cardinali, dove sono esposti i ritratti dei cardinali bergamaschi, si giungerà alla Sala Caccia, dal ricco soffitto affrescato con raffigurazioni di animali, usata dai Frizzoni, ricca famiglia di commercianti, come punto di partenza per le passeggiate nel giardino retrostante. La visita permetterà di ammirare un eccellente esempio di riuso a fini pubblici di un palazzo nato come residenza privata, senza intaccarne il fascino borghese ottocentesco.
BRESCIA – Palazzo Arici Mazzola Panciera di Zoppola Bona
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 17
Situato nel centro della città, il Palazzo si caratterizza per le belle linee rinascimentali del suo portale e per alcuni ambienti rilevanti per la comprensione dell’ultimo barocco, inteso come creazione di spazi architettonici illusionisticamente “aumentati” attraverso l’uso di quadrature prospettiche. Tra questi, l’ingresso voltato – vero e proprio cannocchiale ottico – che con una finta prospettiva simula la vista di un giardino e un paesaggio in lontananza; il Salone del piano nobile, con codici simbolici collegati all’uso della raffigurazione dei fiori, dei personaggi teatrali, come pure degli dei che animano l’Olimpo sfondando il tetto del Salone; lo scalone d’onore, con una splendida Gigantomachia di autore ignoto che attraverso l’espediente del tromp l’oeil propone uno spazio dilatato nel quale si aprono nicchie, scaloni, fontane, balconate e cupole.
COMO – Dosso Pisani
Apertura sabato 26 marzo, dalle ore 9.30 alle 17.30. Ingresso riservato agli iscritti FAI
La villa dello scrittore scapigliato Alberto Carlo Pisani Dossi, conosciuta come Dosso Pisani, sorge su uno sperone di roccia naturale della collina di Cardina e osserva dall’alto la città di Como e il lago fino alla sua riva opposta. Circondata da uno splendido parco di alberi d’alto fusto che la immergono in una che voleva richiamare i dipinti del pittore simbolista Arnold Böcklin, la villa fu realizzata da Luigi Conconi e Luigi Perrone, e rappresenta un unicum nel panorama dell’epoca, per il forte dialogo con la natura e il gioco dei piani che segue la morfologia del terreno. Stilisticamente a cavallo tra Liberty ed Eclettismo, vi si scorgono elementi di derivazione classica intrecciati a decorazioni che ricordano Otto Wagner e la Secessione viennese. Privata e mai visitabile, la villa apre per la prima volta in esclusiva agli iscritti FAI, che potranno ammirare l’architettura e la ricchezza degli spazi interni ed esterni, come il celebre “portico degli amici”, le sale di rappresentanza del piano nobile e lo splendido panorama del lago che si gode dalle terrazze.
CORNATE D’ADDA (MB)
Centrale idroelettrica Bertini
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 18.30
In servizio dal 1898, la Bertini è la più antica centrale idroelettrica di Edison e con i suoi 9800 kW di potenza all’epoca era seconda soltanto a quella delle cascate del Niagara. L’impianto è collocato sul medio corso dell’Adda, in una posizione molto suggestiva, con l’opera di presa a Paderno d’Adda e l’officina elettrica a Cornate d’Adda. Il fabbricato centrale conserva le originarie forme architettoniche, con decorazioni a motivi ornamentali all’interno e rivestimenti in pietra locale, il famoso ceppo dell’Adda, all’esterno. La progettazione elettrica, concepita ex novo, fu affidata a Galileo Ferraris e Charles Brown; i lavori furono coordinati dal direttore tecnico di Edison Angelo Bertini. L’impianto, ammodernato nel 1998, è oggi telecondotto.
Centrale Esterle
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 18.30
Il successo della centrale Bertini indusse la Società Edison a completare lo sfruttamento idroelettrico del medio corso dell’Adda. Il 15 maggio 1914 prese servizio il nuovo impianto; nella sala macchine furono installati sei gruppi generatori, ciascuno costituito da due turbine Francis ad asse orizzontale, per la potenza di 30900 kW. Dal 1998 il macchinario è stato più volte ammodernato nel rispetto delle forme originali. Il fabbricato della sala macchine, secondo il gusto del tempo, è in stile eclettico, con forti richiami al gotico lombardo: gli ornamenti alle pareti con motivi geometrici e floreali intrecciati, le colonne all’ingresso, i pavimenti a tarsie, lampade, lampioni e grondaie in ferro battuto – tra cui i celebri doccioni a testa di drago probabilmente realizzati su disegno del maestro del ferro battuto Alessandro Mazzucotelli, nonché le imponenti vetrate neogotiche lo rendono un esempio notevole di architettura monumentale applicata all’industria.
CIGOGNOLA (PV)– Castello
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 13 e dalle 14 alle 17.30. Ingresso riservato agli iscritti FAI
Svettante sulle colline dell’Oltrepò Pavese, il Castello di Cigognola è una secolare residenza privata che sorge in posizione dominante sulla Valle Scuropasso. Documentato già nel XII secolo, nel Medioevo fu conteso tra le famiglie dei Sannazzaro, dei Beccaria e dei Visconti, per trasformarsi in vera e propria corte umanistica nel Rinascimento. Nel XIX secolo Don Carlo Arnaboldi-Gazzaniga rimaneggiò la struttura in chiave neogotica. Nel ‘900, nel salotto letterario di Mimmina Bricchetto Arnaboldi si potevano incontrare personalità come Montale, Quasimodo, Croce e Bacchelli. Nel 1982 un incendio danneggiò pesantemente l’edificio; i coniugi Moratti, proprietari del Bene, ne affidarono la ricostruzione a Renzo Mongiardino, architetto, scenografo prediletto da Franco Zeffirelli e maestro del decòr storicistico, ed è così che rinacquero ambienti luminosi in cui trovano spazio arredi e opere d’arte di pregio. La visita consentirà eccezionalmente agli iscritti FAI di scoprire la residenza privata, con il Salone della Caccia, la Biblioteca, la Sala del biliardo.
MARCHE
MONTECASSIANO (MC)
Apertura sabato 26, dalle ore 15 alle 18, e domenica 27 marzo, dalle ore 14 alle 18
Le Giornate di Primavera 2022 offriranno la possibilità di scoprire il borgo di Montecassiano, rimasto pressoché inalterato dal Medioevo a oggi e circondato da una campagna ben conservata. Arroccato su una collina, le radici della sua fondazione risalgono al 400 d.C. quando, a causa delle guerre gotiche, i pochi scampati dalle battaglie si rifugiarono attorno al preesistente castrum Montis Sancte Marie. Qui i discendenti delle prime famiglie crearono una comunità di “conti rurali”, i cassiani, che governarono per secoli le alture, insediandosi intorno all’attuale piazza Unità d’Italia. Il trascorrere del tempo non ha compromesso l’originale morfologia del borgo. Il centro storico è racchiuso dalla cinta muraria quattrocentesca. Ancora oggi si accede nel borgo attraversando tre porte e il circuito viario si snoda seguendo un andamento a cerchi concentrici, caratteristico dell’urbanistica medioevale. Il percorso con il FAI partirà da piazza Unità d’Italia, delimitata da palazzo dei Priori, da palazzo Compagnucci, dalla chiesa di san Marco e dall’ex convento degli Agostiniani, ora sede municipale. Tra il palazzo dei Priori e il palazzo Compagnucci si sviluppa una suggestiva scalinata, incorniciata da un’arcata che conduce alla chiesa Collegiata dedicata a santa Maria Assunta, ricostruita nel 1234 dai monaci cistercensi dell’abbazia di Chiaravalle di Fiastra e modificata nel 1402. Conserva una monumentale pala d’altare in terracotta invetriata e dipinta, alta oltre sette metri e risalente al XVI secolo, opera del fiorentino fra’ Mattia della Robbia: un’opera importante perché è l’unica certa di uno degli ultimi esponenti della bottega fiorentina dei Della Robbia, famosissima per la produzione di maioliche e terrecotte. Uscendo dalla chiesa si potrà accedere a palazzo Compagnucci, sede della Pinacoteca civica, dove si ammireranno le splendide pareti decorate a grottesche e opere come tra cui spicca la rara Madonna di Johannes Hispanus, raffinato pittore attivo tra Quattro e Cinquecento. Infine, si giungerà alla Chiesa di San Marco, detta anche di sant’Agostino, e rimaneggiata nel Settecento, notevole esempio di barocchetto marchigiano.
URBINO (PU)– Orto botanico dell’università di Urbino Carlo Bo
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18
L’Orto Botanico di Urbino è stato fondato nel 1809 sull’area che rappresentava l’orto maggiore del convento dell’ordine dei frati minori di San Francesco sin dal 1286, già orto dell’abbazia di S. Angelo; nell’anno di fondazione dell’Orto anche in Urbino, come nel resto delle Marche, governavano i francesi in seguito al trattato di Tolentino del 1797, che completava le clausole del precedente armistizio di Bologna il quale prevedeva la cessione ai napoleonici, da parte di papa Pio VI, di tutti i territori dello stato pontificio situati a nord di Ancona. In seguito a tali mutamenti politici, l’Università di Urbino era stata abolita e sostituita da un liceo convitto su stampo francese e nuovi docenti furono arruolati; tra questi Giovanni de Brignoli da Brunhoff, iniziato agli studi botanici dal marchese Palamède de Suffren, noto botanico friulano. De Brignoli ritenne fondamentale la creazione dell’orto per l’insegnamento della materia in ambito medico e agrario e si adoperò per arricchire l’area che gli era stata assegnata con piante autoctone e non, tanto che nel 1812 pubblicò il primo Catalogus Plantarum Horti Botanici Urbinatis. Durante le Giornate di Primavera 2022 si potrà vedere l’Orto botanico prima della riapertura stagionale, nella veste insolita dell’inizio della primavera. Si potranno visitare l’arboreto, con piante d’alto fusto; la serra realizzata nel 1813; i tre terrazzamenti con il Giardino dei Semplici, le diverse specie erbacee ed arbustive, le aiuole con piante che risalgono alla fondazione dell’orto. Verso l’uscita si vedrà la serra caldo umida con orchidee tropicali e altre specie.
PESARO – Villa Severi – Fondazione Meuccia Severi
Venerdì 25 marzo, dalle ore 17.30, anteprima riservata agli iscritti FAI. Conversazione con la storica dell’arte Anna Maria Benedetti, visita e momento musicale a cura degli allievi del Conservatorio Rossini di Pesaro
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18
Nel quartiere residenziale di Montegranaro, situato sul Colle Ardizio, si trova la villa sede della Fondazione Meuccia Severi, nata nel 2008 per la volontà della sua fondatrice di lasciare alla collettività la raccolta d’arte di una vita. La villa, realizzata nel 1962 su disegno della stessa proprietaria, è immersa in un parco lussureggiante, che si estende per diecimila metri quadrati. La rigogliosa vegetazione incornicia la dimora e la piscina a forma di trifoglio e custodisce importanti sculture moderne, parte della straordinaria collezione conservata sia all’interno della villa che nel giardino. La storia del luogo è strettamente connessa alla sua ideatrice, prima capitana d’industria della Pesaro degli anni della ricostruzione, artefice di un miracolo economico legato alla produzione su larga scala di maglieria, esportata in tutto il mondo. La sua straordinaria raccolta d’arte, che include pittura, grafica e scultura, raggruppa opere di movimenti che hanno caratterizzato la prima parte del XX secolo – dall’Impressionismo alle Avanguardie, dal Fauvismo al Surrealismo – ma anche opere dal secondo Dopoguerra ai giorni nostri. Durante le Giornate di Primavera 2022 si potranno visitare il parco e la villa, ammirare la preziosa collezione, scoprire la vita dell’imprenditrice e il suo rapporto con il territorio e godere delle bellezze di cui Meuccia Severi si era circondata, patrimonio che per la prima volta viene reso fruibile al pubblico.
MOLISE
CAMPOBASSO – Palazzo ex G.I.L.
Apertura sabato 26, dalle ore 15 alle 18.30, e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30
Il Palazzo ex G.I.L. (Casa della Gioventù Italiana del Littorio), costruito fra il 1936 e il 1938 su progetto dell’architetto e urbanista napoletano Domenico Filippone, rappresenta il più alto esempio di architettura razionalista nella città di Campobasso. L’edificio, oggi sito nel centro della città, all’epoca della sua realizzazione era posto ai limiti del centro urbano con affaccio sulla campagna: il palazzo si apriva verso la vallata, che fungeva da scenografia naturale all’ampia corte centrale con la sua gradinata. L’apertura nelle Giornate di Primavera prevederà, oltre alla visita agli ambienti, una esposizione di foto e planimetrie volte a ricostruire la storia dell’edificio, dal progetto iniziale a quello definitivo con spazi e attrezzature per l’educazione e la preparazione politico-militare e ginnico-sportiva dei giovani. Dopo l’epoca fascista il palazzo è stato sede di sindacati, del cinema Odeon e di una scuola superiore. Nel 1975 la proprietà passò dallo Stato alla Regione Molise: iniziò un periodo di abbandono e degrado, finché nel 1992 due ali dell’edificio furono demolite. Solo nel 2003 sono stati avviati i primi interventi di messa in sicurezza e nel 2005 è cominciato il restauro con la ricostruzione dei volumi mancanti e il ripristino dell’unitarietà del complesso. L’edificio, riaperto nel 2013, è adibito ad attività culturali e ospita importanti rassegne: di recente è stato sede di mostre dedicate ad artisti come Giorgio de Chirico, Pablo Picasso e Steve McCurry.
PIEMONTE
TORINO
Per tutti i luoghi, apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 18
In occasione delle Giornate FAI, a Torino verranno proposte visite ad alcune storiche sedi universitarie della città, di cui saranno raccontate la storia e l’architettura e svelati ambienti straordinari.
Palazzo del Rettorato dell’Università degli Studi Ingresso riservato agli iscritti FAI
Il Palazzo dell’Università degli Studi, oggi Palazzo del Rettorato, è parte degli edifici governativi – civili e militari – dello Stato sabaudo. Voluto da Vittorio Amedeo II come parte del suo programma di rinnovamento delle istituzioni, fu progettato da Michelangelo Garove e realizzato tra 1713 e 1730 con il contributo, tra gli altri, di Filippo Juvarra. Il percorso di visita farà apprezzare l’atmosfera, creata da Juvarra, degli spazi dello straordinario cortile d’onore a doppio ordine di arcate, di grande impatto scenografico, per proseguire poi nell’Archivio Storico e nella notevole Biblioteca Storica “Arturo Graf”, che custodisce tra l’altro un’edizione d’epoca della Cucina Futurista di Filippo Tommaso Marinetti e concludersi nell’ufficio del Rettore, dove si può ammirare la tela del pittore napoletano Battistello Caracciolo Qui vult venire post me, considerata tra i pezzi caravaggeschi più rilevanti conservati nel Nord Italia.
Politecnico di Torino
L’attuale sede del Politecnico di Torino è stata inaugurata nel 1958; ampliata negli ultimi decenni del Novecento con la costruzione della Cittadella Politecnica, è ancora oggi oggetto di progetti di sviluppo, da realizzarsi nei prossimi anni. Sin dalle sue origini, l’Ateneo ha assunto un ruolo fondamentale nei processi di crescita culturale, economica, sociale e urbana della città e del territorio piemontese ed è in questa chiave che ha inteso focalizzare il nuovo Piano Strategico, in corso di redazione. La sua storia inizia quando, al Castello del Valentino, nel 1859 viene fondata la Scuola di Applicazione per gli ingegneri e nel 1862, in via dell’Ospedale, il Regio Museo Industriale. I due istituti cooperano e nel 1906 si uniscono, dando vita al Regio Politecnico. Le visite proposte dal FAI, oltre a narrare i processi storici, edilizi e architettonici che hanno portato alla costruzione del complesso, faranno scoprire interessanti laboratori: il Movinglab, laboratorio mobile per studiare i cambiamenti climatici in ambiente urbano e in zone remote, quali i ghiacciai alpini, il VR@POLITO, laboratorio che supporta attività di ricerca sull’utilizzo di tecnologie di realtà virtuale, aumentata e mista, dal modello digitale tridimensionale alla visualizzazione immersiva in realtà aumentata e virtuale, e l’IAM@POLITO, un Centro interdipartimentale che ha come obiettivo l’evoluzione dell’intera filiera dell’Additive Manufacturing (AM) per materiali metallici e polimerici.
DBIOS, Chiesa ed ex Convento di Santa Croce – UniTO
La costruzione del Convento di Santa Croce, che dal 1691 ospitò le canonichesse lateranensi, iniziò nel 1685, mentre per l’edificazione della chiesa si attesero quasi trent’anni. Venne realizzata su progetto del regio architetto Filippo Juvarra, ma l’iter fu lungo e travagliato; l’interno venne in parte ultimato nel 1720, mentre il campanile fu costruito su disegno di Giovanni Battista Borra dopo il 1756. A metà Ottocento il convento venne trasformato in Ospedale Militare, funzione che ricoprì fino al 1914, e poi divenne caserma del Reale Corpo dei Carabinieri. Nel 1986 il complesso (esclusa la chiesa e i locali dati alla Curia) passò all’Università degli Studi di Torino che nel 2004, dopo complessi lavori, vi trasferì il Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo. Gli spazi per la didattica e la ricerca sono stati portati dagli 8.000 metri quadri restaurati ai circa 16.000 attuali. In occasione delle Giornate FAI saranno svelati ambienti straordinari e sconosciuti, come l’ampio scalone a rampe aperte, l’appartamento della Badessa, dieci celle delle monache e il refettorio con pregevoli decorazioni pittoriche.
DM, ex Regio Istituto di Riposo per la Vecchiaia – UniTO
La costruzione dell’immenso Ospizio di Carità, per sostituire le sedi ormai inadeguate della storica istituzione, rappresenta il maggiore intervento edilizio della Torino ottocentesca. Il progetto, affidato a Crescentino Caselli, giovane allievo di Alessandro Antonelli, rappresenta la suprema sintesi della ricerca tecnica e formale del razionalismo architettonico piemontese dell’Ottocento. Noto anche come “Poveri Vecchi”, l’enorme edificio, dal fascino severo eche si estende per 315 metri, comprende quattro padiglioni paralleli a tre piani con maniche a grande profondità; ospitava inizialmente fino a 1.800 persone e vi potevano trovare alloggio sia anziani che poveri. I due padiglioni a nord del complesso, duramente colpito durante la Seconda Guerra Mondiale, sono stati riconvertiti su progetto dell’arch. Andrea Bruno, uno per accogliere parte della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Torino e l’altro il Centro di Calcolo. La visita comprenderà un affaccio sulla suggestiva chiesa dell’ex ospizio.
MBC, ex Regia Scuola di Veterinaria – UniTO
Il palazzo che dal 2006 ospita il Corso di laurea in Biotecnologie e il Centro di Biotecnologie Molecolari dell’Università degli Studi di Torino si trova dove era situata l’ex sede della Scuola di Veterinaria, che si stabilì in via Nizza nel 1859 e vi rimase fino al 1999. I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale causarono la parziale distruzione del complesso, ma la trasformazione che ha portato l’edificio ad assumere l’aspetto attuale fu avviata solo nel 1996. L’intervento realizzato a partire dal 2000 dall’arch. Luciano Pia, che ha vinto nel 2006 il “Premio Architetture Rivelate”, è consistito in una nuova struttura di cemento e vetro, che comprende anche spazi verdi, di circa 15.000 mq organizzata intorno ai quattro cortili dei fabbricati rurali ottocenteschi sui quali si ergeva la Scuola di Veterinaria. La Scuola per le Biotecnologie accoglie circa 800 studenti e 200 tra docenti e personale di supporto e si articola su quattro funzioni distinte – didattica, ricerca, amministrazione e servizi – collocate in aree omogenee che interagiscono mediante collegamenti e spazi di relazione.
VALDILANA (BI) – FRAZ. MOSSO – Casa Regis e Cappella
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 12 e dalle 14 alle 17
La Casa, con il suo giardino storico, si trova nel comune di Valdilana in frazione Mosso-Marchetto e il suo nome si lega fin dal Settecento all’influente famiglia Regis. Inutilizzata da quasi mezzo secolo, è stata “riscoperta” da Mikelle Standbridge, un’affermata fotografa californiana che vive da oltre 20 anni tra le colline biellesi e che nella dimora ha deciso di dare vita a un centro per la cultura e l’arte contemporanea, con residenze per creativi, scrittori e artisti, fondato nel 2018. Grazie a impegnativi lavori di recupero, l’edifico è tornato in parte all’antico splendore, con i suoi soffitti affrescati e i pavimenti originali in cotto. In occasione delle Giornate FAI si potranno visitare sia la casa che la Cappella, ambiente inizialmente impiegato come fienile e diventato intorno agli anni Trenta del Novecento luogo di culto a uso privato con caratteri tipologici e finiture neogotici. In quei giorni sarà a Casa Regis l’artista inglese Alice Sheppard Fidler, conosciuta per le sue installazioni concettuali.
PUGLIA
LECCE – Le vie del Tabacco: Magazzino Concentramento Tabacco
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 9 alle 17
A inizio Novecento lo Stato Italiano, per incrementare la produzione di tabacco su cui aveva il monopolio, decise di dare in concessione ad altri soggetti sia la fase agricola che industriale della lavorazione del prodotto. Le numerose concessioni speciali assegnate diedero vita nel Salento a una vivacità industriale senza precedenti. Per collocare e concentrare questa notevole produzione l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato decise di costruire un Magazzino Concentramento Tabacchi greggi nelle vicinanze della manifattura di Lecce, alla cui realizzazione, avvenuta negli anni 1929-31, contribuì anche il grande architetto Pier Luigi Nervi. L’inaugurazione avvenne nel 1931 alla presenza del Re Vittorio Emanuele III. Il complesso, testimonianza notevole della storia moderna della città, presenta tre blocchi paralleli raccordati frontalmente da un quarto fabbricato di uguali dimensioni di circa 115 metri, con sei piani ciascuno. In occasione delle Giornate FAI sarà eccezionalmente possibile accedere a una parte del sito, dismesso da quasi vent’anni e oggi al centro di un ambizioso progetto di riqualificazione, di cui verrà raccontata la diversità dei singoli piani di una delle strutture.
Sempre sul tema de “Le vie del Tabacco” verranno proposte anche altre interessanti aperture, a Lecce e in provincia. Tra queste, a Specchia si potrà visitare il villaggio di Cardigliano, un’azienda agricolo-industriale per la lavorazione dei tabacchi levantini realizzata nel periodo fascista, fornito di tutti i servizi e le infrastrutture indispensabili e nel quale vivevano 50 famiglie coloniche, che ricevevano un’abitazione e un appezzamento di terreno da coltivare. E ancora, a Campi Salentina porte aperte alla Fabbrica-Museo delle tabacchine. All’interno dell’edificio, destinato negli anni Venti a fabbrica di tabacchi, sono conservati numerosi attrezzi che venivano utilizzati per la lavorazione del prodotto e vengono proiettati documentari che raccontano il mondo della tabacchicoltura di quegli anni e il lavoro svolto dalle donne.
GALLIPOLI (LE)
La Settimana Santa di Gallipoli
Per tutti i luoghi, apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18
In occasione delle Giornate FAI, a Gallipoli verrà proposta l’apertura delle sedi di quattro Confraternite che organizzano le processioni della Settimana Santa e i visitatori avranno così l’opportunità unica di “vivere” gli ambienti dei confratelli, pressoché inaccessibili nelle settimane di Quaresima, e la fremente atmosfera preparatoria dei riti.
Confraternita della Purità – Chiesa di Santa Maria della Purità
La Chiesa di Santa Maria della Purità, sede dell’omonima Confraternita, fu edificata tra 1662 e 1665 per volere della Confraternita dei Vastasi, ovvero degli scaricatori di porto, che raggiunsero prosperità economica grazie all’incremento, nel Settecento, del commercio dell’olio lampante. Con i bellissimi dipinti che ne ricoprono pareti e volte, gli intagli e i fregi lignei che la decorano, lo stupendo pavimento maiolicato settecentesco e l’altare in marmo policromo, è considerata uno dei monumenti più importanti della Puglia. Di grande rilievo il dipinto della Madonna della Purità collocato sull’altare ed eseguito da Luca Giordano. Durante le Giornate FAI si visiteranno i locali della Confraternita, pressoché inaccessibili nelle settimane che precedono la solenne “Processione di Cristo Morto e Maria Desolata”, e la sacrestia, dove è allestito un piccolo ma ricco museo.
Confraternita degli Angeli – Chiesa di Santa Maria degli Angeli:
La Chiesa di Santa Maria degli Angeli fu edificata nel 1663 e affidata all’omonima Confraternita, precedentemente sotto il titolo di Santa Maria di Carpignano. La Confraternita si occupa della Processione del Venerdì Santo – dell’Urnia – partecipando con la statua della Madonna Addolorata. L’interno dell’edificio, il cui ingresso è sormontato dal settecentesco organo della controfacciata, è costituito da un’unica navata, voltata a stella, e ospita grandi tele settecentesche. Lungo le pareti si possono ammirare gli stalli, con cornici dorate, finti marmi policromi e motivi floreali, dove siedono i confratelli e le consorelle, e il pancone dell’Amministrazione. In occasione delle Giornate FAI di avrà il privilegio di entrare in sacrestia e di conoscere i particolari di un momento speciale per le donne della Confraternita: la vestizione della Madonna Addolorata prima dell’uscita per la processione.
Confraternita SS. Crocifisso – Oratorio Confraternale del SS. Crocifisso
La Chiesa del SS. Crocifisso, sede dell’omonima Confraternita, è stata costruita a spese dei maestri bottai, tra 1742 e 1751. La loro corporazione era una delle più numerose della città, per via dell’ingente produzione di olio lampante, per trasportare il quale i bottai costruivano grandi tini. La Confraternita organizza la Processione del Venerdì Santo – dell’Urnia – in cui decine di confratelli incappucciati e centinaia di portatori accompagnano le cinque statue dei Misteri Dolorosi e la pesante rappresentazione della Tomba. L’Oratorio presenta semplici linee architettoniche ed elementi decorativi in carparo locale. L’interno, a navata unica riccamente decorata con stucchi, ospita un pregevole altare, dove è collocata l’antica scultura lignea del Cristo morto portata in processione il Venerdì Santo. Durante le Giornate FAI si potrà entrare in sacrestia e ammirare le statue dei Misteri Dolorosi e altre statue che raccontano le varie scuole artistiche che si sono succedute nel tempo.
Confraternita del Carmine – Oratorio Confraternale di Santa Maria del Monte Carmelo e della Misericordia
La Chiesa del Carmine, sede della Confraternita di Maria Santissima del Monte Carmelo e della Misericordia,
di stile neoclassico, è stata aperta al culto nel 1838. Mentre alle altre Confraternite della città ci si associava in base al mestiere, a quella del Carmine i confratelli aderivano perché animati da devozione verso la Vergine Santissima e, solo per il particolare culto a San Crispino, vi confluivano alcuni “artigiani calzolai”. Il semplice prospetto dell’edificio presenta un unico portale d’accesso con timpano spezzato. L’interno, a una sola navata quadrata coperta da una volta sorretta da quattro robuste colonne, apre al presbiterio fiancheggiato dal coro ligneo per i confratelli. La Confraternita si occupa della Processione dell’Addolorata, in programma il venerdì prima della Domenica delle Palme; in occasione delle Giornate FAI sarà possibile scoprire i motivi di questa devozione per la Vergine, particolarmente viva in Quaresima ma anche nel resto dell’anno.
SARDEGNA
ASSEMINI (CA) – Villa Asquer
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 9 alle 18. Prenotazione obbligatoria
In occasione delle Giornate FAI sarà straordinariamente visitabile Villa Asquer, antica azienda agricola fortificata, un unicum in Sardegna. Fu la famiglia nobiliare degli Asquer a inizio Ottocento a portare la struttura agli attuali volumi, ma nel 1979, quando lo acquistò Francesco Morelli, fondatore dello IED – Istituto Europeo di Design, l’intero complesso, eccetto che per le parti delle fortificazioni datate sul finire del XVI secolo, si trovava allo stato di rudere in totale abbandono. La villa e il suo vasto parco di circa 23 ettari, per i quarant’anni successivi, sono stati oggetto di interventi di restauro e manutenzioni di tipo edilizio, paesaggistico e botanico che ne hanno definito forme e bellezza. Il bene è rimasto un luogo privato di Francesco Morelli che ne curava personalmente la valorizzazione al fine di creare un progetto culturale di ampio respiro. Il parco, dal 1990 sottoposto a tutela paesaggistica, custodisce specie provenienti da diverse aree del pianeta – tra cui 2.100 palme ascrivibili a 24 specie diverse – essenze arbustive autoctone, macchia mediterranea e coltivazioni di fruttiferi.
BORUTTA (SS) – Chiesa di San Pietro di Sorres
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30
San Pietro di Sorres si è insediata solo nella metà del XX secolo all’interno di un’antica struttura di straordinario valore storico e artistico, edificata a partire dal XII-XIII secolo e risultato di due fasi costruttive. La prima avvenuta tra il 1170 e il 1200 vide la costruzione di una cattedrale fortezza, che visse una fase di declino durata oltre quattro secoli: dal 1503, quando papa Giulio II unì la diocesi di Sorres a quella di Sassari, fino al 1950, quando il complesso fu affidato ai monaci benedettini di Parma. Grazie ai monaci venne restaurata la chiesa e gradualmente l’intero complesso. L’edificio medievale è in conci di calcare e pietra vulcanica delle vicine cave di Torralba. All’interno gli elementi portanti sono in opera bicroma (calcare e pietra vulcanica), mentre le volte a crociera sono in pietra vulcanica. Oltre alla visita storico artistica della Chiesa, sarà anche possibile scegliere di effettuare un percorso naturalistico ambientale alla scoperta del sentiero del guano e della Grotta “Sa Rocca Ulàri”, che si apre in un bancone di rocca calcarea del periodo miocenico (tra 7 e 12 milioni di anni fa). All’interno della cavità, la cui frequentazione è attestata senza interruzione a partire dal Neolitico Medio fino al Medioevo, vivono e si riproducono cinque specie diverse di pipistrelli.
SICILIA
PALERMO
Villino Ida Basile
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 18
Il Villino Ida Basile – progettato da Ernesto Basile, tra i più grandi architetti a cavallo tra Otto e Novecento, che lo dedicò alla moglie Ida Negrini, e portato a termine tra il 1903 e il 1904 – rappresenta l’esempio più fulgido del Liberty palermitano. Dedicato alla moglie Ida Negrini, la famiglia vi risiederà fino al 1932. La residenza, in cui l’architetto visse insieme alla sua famiglia fino al 1932, nacque come sua casa-studio. L’edificio, scampato al “sacco di Palermo”, è oggi sede della Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo e della Soprintendenza ai beni librari per la Sicilia Occidentale. La residenza si sviluppa su tre piani e il prospetto esterno è intonacato di bianco, una novità per l’epoca. La visita interesserà ambienti pubblici e privati della casa-studio, di cui si potranno ammirare le decorazioni, pavimenti, porte e vetrate, nonché alcuni arredi originali tra cui il tavolo da disegno di Basile. Si accederà al piano terra e a parte del primo piano con la cosiddetta stanza degli ospiti e la terrazza, questi ultimi normalmente non visitabili.
Circolo Unione
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 16.30. Ingresso riservato agli iscritti FAI
Palazzo Florio costituisce oggi una piccola porzione di un vasto complesso architettonico realizzato grazie all’acquisizione di edifici e aree verdi, avviata da Vincenzo Florio negli anni Quaranta dell’Ottocento e proseguita dai suoi eredi. Con il crollo dell’impero economico della famiglia Florio, il complesso perse la sua unità e fu diviso tra vari proprietari. L’edificio fu acquistato dal principe di Fitalia e da questi donato poi alla Curia; al suo interno si trovano sale in perfetto stile Liberty e altre che risentono del gusto decorativo eclettico. Le Giornate FAI offriranno la grande opportunità di visitare il palazzo, di solito accessibile esclusivamente ai soci del Circolo Unione, che lo ha preso in affitto nel 2014. Si vedranno diversi ambienti: lo scalone, le sale di conversazione, l’antica sala da pranzo e, particolarmente interessante, la camera di donna Franca Florio dove il soffitto con puttini tra motivi floreali, opera pittorica di Salvatore Gregorietti, si armonizza con il pavimento maiolicato “a petali di rosa”, ideato da Filippo Palizzi e realizzato da Francesco Nagar.
Museo Falcone Borsellino – Tribunale di Palermo
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 9 alle 18. Prenotazione obbligatoria e ingresso consentito previa esibizione di un documento d’identità valido
La Giunta distrettuale dell’Associazione Nazionale Magistrati di Palermo ha realizzato nel Palazzo di Giustizia – progettato in stile razionalista dagli architetti Ernesto e Gaetano Rapisardi negli anni Trenta del Novecento – un museo dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, con l’obiettivo di creare un luogo di memoria permanente indirizzato non solo agli addetti ai lavori, ma all’intera collettività e in particolare alle giovani generazioni. Determinante per la sua realizzazione è stato il contributo di Giovanni Paparcuri, straordinario collaboratore dei due magistrati scampato miracolosamente all’attentato del 29 luglio 1983 in via Pipitone Federico a Palermo. Il museo si trova nei locali del cosiddetto “bunkerino” dove Falcone e Borsellino lavoravano, potendo fruire di una maggiore riservatezza e di qualche misura di protezione. Si è cercato di ricostituire quelle tre stanze così come erano originariamente, ricollocandovi mobili e arredi del tempo e corredandoli di diversi oggetti personali, per dare continuità all’insegnamento e all’impegno civile dei due giudici. In Giornate FAI il museo sarà eccezionalmente aperto al pubblico sabato e domenica.
TRAPANI – Castello della Colombaia
Apertura sabato 26, dalle ore 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30, e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30
La fortezza è situata su un’isoletta naturale all’ingresso del porto di Trapani e risale al III secolo a.C., mentre l’imponente torrione centrale venne costruito verso la fine del Duecento. La Colombaia fu ampliata nel Cinquecento per contrastare le frequenti scorribande dei pirati e ulteriori opere di fortificazione vennero realizzate fino al XVII secolo. Nell’Ottocento venne destinata a carcere e vide rinchiusi alcuni importanti patrioti del Risorgimento siciliano. Mantenne tale funzione fino al 1965, quando fu abbandonata e cadde in stato di degrado per via di uno stallo burocratico che ne impediva il recupero, sorte combattuta dall’associazione Salviamo la Colombaia e dalla Delegazione FAI di Trapani, che nel 2008 hanno raccolto voti al 4° censimento “I Luoghi del Cuore” del FAI. Con 6.991 voti il Castello si è classificato al 1° posto e in virtù di questo risultato il FAI ha aperto un dialogo con le Istituzioni nazionali e locali, grazie al quale nel 2010 si è riusciti ad attuare il passaggio di proprietà dallo Stato alla Regione, la quale nel 2011 ha stanziato 600.000 euro per i più urgenti lavori di messa in sicurezza, tuttora in corso, che hanno in parte scongiurato il crollo della struttura.
MARSALA (TP)
La nave punica di Marsala – Museo Archeologico Lilibeo e Cantine Pellegrino: dal recupero all’esposizione
Apertura sabato 26, dalle ore 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 17, e domenica 27 marzo, dalle ore 9 alle 13
La Nave Punica, custodita nel Museo Archeologico Regionale Lilibeo, rappresenta una delle maggiori attrazioni della città. Il prezioso relitto, unico al mondo, è stato portato alla luce da una missione inglese guidata dall’archeologa Honor Frost e durata circa quattro anni (1971-1975), nel tratto di mare tra le Isole Egadi e lo Stagnone, teatro della “Battaglia delle Egadi”, combattuta nel 241 a.C. tra Cartaginesi e Romani. Straordinaria è l’importanza storico-archeologica della nave, di cui si conserva il dritto di poppa e la fiancata di babordo, oltre ad alcuni materiali della dotazione di bordo. La visita proposta durante le Giornate FAI partirà dalle Cantine Pellegrino, dove sono conservati i calchi in gesso della nave, e proseguirà al Museo Archeologico dove si potrà apprezzare il nuovo allestimento espositivo del reperto.
TOSCANA
FIRENZE
Palazzo Buontalenti – Ex Corte d’Appello
Apertura sabato 26, dalle ore 13 alle 19, e domenica 27 marzo, dalle ore 9 alle 19. Ingresso riservato agli iscritti FAI
Il sito, noto anche come Casino Mediceo di San Marco, è legato alla figura del granduca Francesco I, il principe alchimista, che commissionò a Bernardo Buontalenti la costruzione del monumentale edificio nel 1574 per ospitarvi le fonderie granducali e poter praticare personalmente le arti del vetro, della porcellana, dell’oreficeria e dell’alchimia. Il complesso cambiò la sua destinazione d’uso varie volte nei secoli: adibito nel XIX secolo a caserma, quindi sede della Dogana, poi del Ministero delle Finanze all’epoca di Firenze capitale, divenne in seguito sede della Procura Generale della Repubblica. Con il trasferimento degli uffici nel nuovo Palazzo di Giustizia (2012) il complesso è stato messo a disposizione dell’European University Institute (EUI) dal Demanio dello Stato, come sede per la School of Transnational Governance. Il cantiere di adeguamento e restauro è stato avviato nel 2019 e ad agosto 2021 è stato completato il primo lotto. Il Palazzo, di solito non accessibile al pubblico, in occasione delle Giornate FAI aprirà eccezionalmente le sue porte, permettendo ai visitatori di ammirare molte delle sue bellezze, tra cui il celebre ciclo di affreschi seicenteschi che glorificano i granduchi medicei, commissionato nel 1621 dal cardinale Carlo de’ Medici. Si accederà anche all’aula del tribunale, a breve oggetto di restauri, e alla Cappella di San Giuseppe affrescata da Filippo Tarchiani nel 1622.
L’apertura rientra nel progetto di collaborazione con la Commissione europea.
Villa Medicea di Careggi
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 17
Al momento dell’acquisto nel 1417 da parte di Giovanni di Bicci de’ Medici, a favore dei figli Cosimo e Lorenzo, la proprietà era composta da un palazzo con corte, loggia, pozzo, cantina, stalla e torri, con terre coltivate a vigneti e oliveti. Gli interventi di trasformazione, affidati da Cosimo a Michelozzo, furono eseguiti tra il 1434 e il 1459 e resero il complesso perfetto per ospitare sia la vita familiare che un vivace cenacolo intellettuale, prima con lo stesso Cosimo e poi con il nipote, Lorenzo il Magnifico, che qui nacque e morì. Alienata nel 1780 dal Granduca Pietro Leopoldo, la tenuta passò alla famiglia Orsi, alla quale subentrò nel 1848 il filantropo inglese Francis Joseph Sloane, cultore del Rinascimento fiorentino e appassionato botanico, autore di importanti modifiche all’antico complesso mediceo, tra cui la creazione di una grande limonaia e di un folto parco. Dopo vari passaggi di proprietà, dal 1936 la villa fu destinata a sede amministrativa dell’Arcispedale di Santa Maria Nuova fino al 2004, quando la acquistò Regione Toscana. Nel sito sono ora in corso importanti lavori di restauro che ne impediscono l’apertura al pubblico, ma in occasione delle Giornate FAI saranno eccezionalmente visitabili gli ambienti del piano terreno già completati.
Villa di Olmo: Fondazione Giuseppe e Margaret De Vito
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 17
La sede della Fondazione De Vito si trova in un fitto bosco ceduo, in una posizione particolarmente panoramica che consente un’eccezionale veduta di Firenze. L’attuale costruzione risale – sotto forma di villa-fattoria all’interno di una grande tenuta agricola – alla seconda metà del Cinquecento, ma già dalla fine del IX secolo si ha notizia di un antico “palagio” appartenente al vescovo di Fiesole. Dopo numerosi passaggi di proprietà, la dimora venne acquistata nel 1980 dall’ingegnere Giuseppe De Vito, che qui decise di ospitare un centro di studi sull’arte napoletana, di cui era profondo conoscitore. La villa è stata quindi allestita per accogliere la sua collezione d’arte – una delle più rappresentative del Seicento napoletano, con opere di Battistello Caracciolo, Jusepe de Ribera, Mattia Preti, Luca Giordano e tanti altri – e adibita a sede della Fondazione fondata nel 2011 da De Vito con la moglie Margaret. Di norma aperta solo su appuntamento per gli studiosi, sarà eccezionalmente visitabile durante le Giornate FAI.
FIESOLE (FI) – Badia Fiesolana
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 18
La Badia Fiesolana, articolata in diversi edifici tra i quali spiccano la Chiesa dedicata a S. Bartolomeo e il monastero, ospita oggi il quartier generale, normalmente non visitabile, dell’European University Institute (EUI), centro di alta formazione socio-politica per le élites d’Europa, sin dal 1976. La sua età d’oro iniziò dal 1450, quando per volere di Cosimo il Vecchio de’ Medici e del figlio Piero furono finanziati l’ampliamento e la riqualificazione del complesso monastico per trasformarlo in un polo umanistico di primo livello, dotato di una prestigiosa biblioteca a disposizione di studiosi e letterati. Dopo che nel XVIII secolo Pietro Leopoldo I di Toscana soppresse il monastero, lo Stato Italiano prese possesso del sito nel 1870: dal 1876 la Badia ospitò un convitto maschile gestito dai Padri Scolopi sino al 1976, quando fu adibito a sede del neonato EUI. L’impianto del monastero rappresenta un grandioso esempio di architettura rinascimentale del XV secolo e si deve alla ristrutturazione voluta da Cosimo il Vecchio. Al suo interno, degni di nota lo splendido Chiostro michelozziano, il Refettorio con l’affresco seicentesco di Giovanni da San Giovanni e la Sala Capitolare.
L’apertura rientra nel progetto di collaborazione con la Commissione europea.
SIENA – Palazzo Bichi Ruspoli, un gioiello nascosto
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 17
Il Palazzo, attuale sede di Confindustria Toscana Sud, presenta caratteristiche peculiari, come l’uso nella facciata principale dell’arenaria, e racchiude affreschi e vicende storiche di rilievo, legate alle più importanti famiglie senesi a partire dal Medioevo. Costruito dai De’ Rossi, fu acquistato nel 1520 dal mercante e banchiere Alessandro Bichi e nel corso del Settecento la famiglia assunse il cognome Bichi Ruspoli; nel 1967 l’edificio passò poi alla Società degli Industriali di Siena e in occasione delle Giornate FAI ne sarà eccezionalmente visitabile il piano nobile, recentemente restaurato, decorato negli anni 1785-91 dal pittore e architetto Tommaso Paccagnini. Le tre sale principali sono denominate dell’Aurora, di Apollo e le Muse, e della Pace e le Virtù, dai soggetti riportati sui soffitti. In ognuna, si possono ammirare pregiate tappezzerie ricamate a mano che presentano motivi vegetali diversi e raffinato mobilio. Conclude l’infilata di sale un piccolo boudoir con veduta teatrale su un paesaggio immaginario con edifici neoclassici.
LAMPORECCHIO (PT) – Villa Rospigliosi di Spicchio: un sogno di un papa
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 17
Villa Rospigliosi si trova a Spicchio, frazione di Lamporecchio nel cuore del Montalbano, e la sua collocazione in posizione dominante ben simboleggia la potenza della famiglia Rospigliosi che la commissionò. La villa venne progettata per papa Clemente IX, che però non vi abitò perché morì l’anno in cui iniziarono i lavori. Il progetto fu comunque portato a termine e la villa venne usata dai Rospigliosi come dimora estiva, fino ai primi del Novecento. Passò poi nelle mani di vari proprietari fino agli anni Novanta quando l’edificio è stato venduto a un consorzio alberghiero di lusso che ancora ne è proprietario e che ha concesso al FAI l’ultima occasione per aprire al pubblico il bene, successivamente non visitabile. L’edificio, disegnato da Gian Lorenzo Bernini e realizzato tra il 1667 e il 1669 dal suo allievo e collaboratore Matteo De’ Rossi, è costituito da un corpo centrale quadrato più alto e da due ali laterali su tre piani che sporgono verso il giardino. All’interno, grandi sale caratterizzate da un’esuberante decorazione pittorica.
TRENTINO ALTO ADIGE
Cornedo all’Isarco (BZ) – Castel Cornedo
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 17.30
Il Castello sorge su un dirupo, in posizione strategica, all’imbocco della Val d’Ega e dai suoi bastioni lo sguardo spazia fino alla città di Bolzano. Costruito nella prima metà del 1200, raggiunse esternamente la sua forma compiuta dalla metà del XV sec. Il castello, formato da mastio, palazzo e cinta, è circondato da una cerchia di mura esterna del XIV secolo; in seguito, alla prima metà del XIV secolo, venne eretta la cappella in posizione inusuale davanti al mastio. La cappella ha un notevole apparato decorativo romanico dovuto al cosiddetto Maestro della cappella di San Giovanni a Bressanone.
UMBRIA
NARNI (TR) – Abbazia di San Cassiano: una storia da rivalutare
Apertura sabato 26, dalle ore 10 alle 17, e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 17.30
L’Abbazia sorge sulle pendici del Monte di Santa Croce, all’imboccatura settentrionale della gola del fiume Nera presso Narni. La struttura medievale, immersa nel verde della Valnerina, ha assunto il suggestivo aspetto di un monastero fortificato, edificato in posizione dominante all’interno di un contesto di grande valore ambientale, storico, archeologico e paesaggistico. La prima data certa è il 1091, quando San Cassiano, precedentemente di pertinenza del Vescovo di Narni, passa alle dipendenze della potente Abbazia benedettina di Santa Maria di Farfa. Nel XIX secolo il complesso fu indemaniato dallo Stato Italiano e venduto a privati che non ne curarono la conservazione; nel 1958 fu nuovamente acquisito dallo Stato che ne promosse il recupero architettonico, salvandolo dalla rovina. In occasione delle Giornate FAI i visitatori potranno ammirare la peculiare struttura architettonica della chiesa e del monastero, entrambi non aperti al pubblico regolarmente, e conoscere le vicende storiche del territorio nel quale l’Abbazia è sorta e si è sviluppata.
Chi lo vorrà, potrà anche partecipare a un trekking storico-naturalistico guidato, dal centro storico di Narni fino all’Abbazia di San Cassiano, attraverso il percorso del Museo Diffuso dei Plenaristi. Nel corso del Settecento e fino alla fine del secolo successivo, l’Italia divenne meta prediletta del Grand Tour e Narni con le sue gole offrì uno scenario naturale straordinario, che fu dipinto da Bidauld, Corot, Chauvin, Turner e altri artisti, così come l’Abbazia nei pressi della quale molti pittori si collocarono per ritrarre dal vero le maestose rovine del Ponte di Augusto. La camminata, intitolata Verso San Cassiano, seguendo le orme dei plenaristi, verrà proposta sabato 26 e domenica 27 marzo in due turni con partenza alle ore 10 e alle 15.
TODI (PG) – Castello di Montenero
Apertura sabato 26, dalle ore 15 alle 18, e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18
Il suggestivo e ben conservato Castello di Montenero sorge all’interno dell’omonimo borgo. La sua struttura risale al XV secolo, quando apparteneva ai Benedettoni, e, nei secoli, varie casate si susseguirono nel possesso dell’edificio. Nel 1881 il complesso fu venduto ad Angelo Cortesi, che alla sua morte nel 1917 lo lasciò in eredità al Comune di Todi perché costituisse un Istituto di beneficenza per inabili al lavoro. Fu istituito perciò l’Ente Morale intitolato a Letizia Veralli, a Giulio e Angelo Cortesi e il castello fu lungamente abitato dalle famiglie dei fattori che si occupavano della gestione dell’azienda agraria dell’Istituto. Recentemente è stato oggetto di importanti opere di recupero e di ristrutturazione. Durante le Giornate FAI si visiterà l’interno della fortezza, a pianta quadrata e sviluppata su quattro livelli, e si potranno scoprire alcuni ambienti normalmente non fruibili: la chiesa parrocchiale, dedicata al Santissimo Salvatore e realizzata in stile neoromanico, e il granaio, in cui sono contenute antiche carrozze.
VALLE D’AOSTA
BARD (AO) – Borgo di Bard
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10.30 alle 18.30
Bard è un piccolo comune di poco più di 3 chilometri quadri di superficie e con una popolazione di circa 120 abitanti. Il suo territorio risulta popolato almeno dalla tarda età del bronzo: sono databili al II millennio a.C. le numerose incisioni rupestri e le coppelle presenti sulle balze rocciose di granito, che si trovano vicino all’abitato che ha il tipico assetto allungato di un borgo di attraversamento di impianto medievale ed è caratterizzato dalla presenza di pregevoli edifici del XV e XVI secolo. Conserva anche rilevanti testimonianze della via consolare delle Gallie, di epoca romana. L’itinerario proposto in occasione delle Giornate FAI toccherà Casa Challant, con dettagli architettonici e decorativi affini a quelli del Castello di Issogne, l’edificio noto come Casa del Vescovo; Casa Valperga, Casa Urbano, al cui interno è compreso un antico mulino, la cosiddetta Casa Ciuca e il settecentesco ed elegante Palazzo Nicole, ultimi conti di Bard.
L’apertura rientra nel progetto di collaborazione con la Commissione europea.
VENETO
VENEZIA
Palazzo Corner Mocenigo
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 17. Ingresso consentito previa esibizione di un documento d’identità valido
Il palazzo, oggi sede della caserma “Piave” della Guardia di Finanza, è una delle residenze patrizie più monumentali e sfarzose della Venezia del Rinascimento, un capolavoro ancora non sufficientemente noto. Acquistata nel 1530 dalla famiglia Cornaro di “San Polo in Campo” e riedificata dopo un grave incendio dal 1550-51 su progetto dell’architetto veronese Michele Sanmicheli, la dimora ha ospitato una collezione straordinaria – tra gli artisti maggiori, Antonello da Messina, Bellini e Pietro da Cortona – e nel Settecento è stata decorata da Gianbattista Tiepolo. Le collezioni sono state disperse soprattutto dal XIX secolo: la dispersione della ricca quadreria, avviata nel 1799 con la divisione dell’asse ereditario fra le sorelle Elisabetta Corner Grimani e Laura Corner Mocenigo, è ripresa dopo la morte di quest’ultima nel 1827 ed è proseguita fino al1842, quando è stata documentata l’avvenuta spoliazione. Durante le Giornate FAI si potranno ammirare il singolare “gabinetto degli specchi”, la bellissima scala a chiocciola, insieme al Museo, memoriale della Prima Guerra Mondiale, e a un moderno sacrario a memoria della Fiamme Gialle cadute nell’adempimento del dovere, eretto nel 2011 nell’ambito delle iniziative di commemorazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Palazzo Sandi
Apertura sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 17. Ingresso riservato agli iscritti FAI
Commissionato intorno al 1720 dalla famiglia Sandi all’architetto ticinese Domenico Rossi, Palazzo Sandi sorge in una zona di prestigio, in prossimità del Teatro dell’Angelo e del ricco Palazzo Corner Spinelli, sul Canal Grande. Durante le Giornate FAI sarà possibile ammirare il Trionfo dell’Eloquenza, il primo soffitto affrescato a Venezia da un ventottenne Giambattista Tiepolo nel 1724. Il grandioso dipinto fu voluto da Tomaso Sandi, erede di una importante famiglia di avvocati, molto probabilmente in occasione delle nozze del figlio Vettor con Elisabetta Donato, appartenente a una stirpe nobile. I Sandi erano da poco stati inclusi nel patriziato veneziano e con quest’opera intendevano autocelebrarsi, insieme alla loro professione. L’originale iconografia vuole infatti illustrare la forza dell’eloquenza e delle virtù che dominano sulle energie incontrollate della natura umana e del caos, rappresentate attraverso le favole eroiche dello splendido fregio monocromo che corre tutto intorno alla base dell’affresco, mostrando animali feroci e battaglie tra centauri, satiri e donne aggredite con violenza. Il fregio spetta a Nicolò Bambini, pittore all’epoca molto affermato a Venezia: la scelta dei Sandi fu dunque quella di coniugare la tradizione con l’estro innovativo di un giovane e promettente artista. Il soffitto è stato appena restaurato dall’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili, che ha nel palazzo la propria sede veneziana, in occasione dei 75 anni dalla sua fondazione.
PIEVE DI SOLIGO (TV) – Itinerario “Nei luoghi della poesia di Andrea Zanzotto”
Itinerario sabato 26, dalle ore 14.30 alle 17.30, e domenica 27 marzo, dalle ore 10 alle 12 e dalle 14 alle 18
Lungo le sponde del fiume Soligo, immerso nel paesaggio delle colline del Prosecco dell’Alta Marca Trevigiana, sorge Pieve di Soligo, il paese natale del poeta Andrea Zanzotto. In occasione delle Giornate di Primavera, il FAI propone un itinerario nei luoghi più intimi e identitari della sua poesia, attraverso le storiche contrade del centro e lungo il fiume fino alla casa natale, ora Fondazione e museo. La partenza è prevista dal cortile interno del Municipio, dove di recente sono state collocate due significative opere degli artisti Elio Armano e Mario Martinelli, per poi proseguire tra i vicoli con una sosta presso la casa natale del poeta (visite su prenotazione obbligatoria), impreziosita dalla presenza di studi per affreschi del padre Giovanni, di professione pittore e decoratore. Lungo il percorso verrà data lettura di testi e poesie con particolare attinenza ai luoghi che ne hanno ispirato la poetica, dove il paesaggio viene reso esplicito non solo dall’onnipresenza dei termini fisici e geografici ma soprattutto da “toponimi” fortemente identitari che connettono strettamente la poesia ai luoghi (Ligonas, le crode del Pedrè, i Palù, Dolle e Lorna, i due nomi fittizi per i borghi trevigiani di Rolle e Arfanta) e al parco fluviale del Soligo.