Save the Children a Expo 2015
Expo 2015 non é solo un evento culinario… noto che per molti la grande opportunità di scambio culturale e di idee che Expo dovrebbe rappresentare si sta convertendo in un mega-ristorante etnico… il che a mio avviso sminuisce davvero il senso di Expo!
Oggi vi parlo di un padiglione che rappresenta a mio avviso un must da visitare a Expo, in quanto ne abbraccia il significato più profondo oltre che essere molto educativo per i nostri bambini, che spesso non si rendono conto delle realtà lontane e più sfortunate.
A maggio è stato inaugurato il Villaggio di Save the Children alla presenza del Ministro Martina, con una suggestiva performance del Maestro Giovanni Allevi e un reading dell’attrice Anna Foglietta.
Presenti anche rappresentanti delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea, del Parlamento Italiano, dei partner dell’Organizzazione.
Per l’occasione é stato anche presentato il 16esimo rapporto sullo Stato delle Madri nel mondo di Save the Children (che potete scaricare qui http://www.savethechildren.it/IT/Tool/Pubblicazioni/Related?id_object=270&id_category=24): l’Italia al 12esimo posto per benessere materno-infantile, la Norvegia al primo, la Somalia all’ultimo.
Per i bambini poveri delle città, rischio di mortalità infantile da 2 a 4 volte maggiore rispetto alla popolazione più benestante.
Il messaggio è “Be the Change”, essere motori del cambiamento per 3 milioni di bambini che ogni anno muoiono per cause correlate alla malnutrizione e per i 200 milioni che ne soffrono: questa la “chiamata” che l’Organizzazione rivolge a tutti i visitatori dell’Esposizione Universale.
“Negli ultimi 25 anni si sono fatti dei progressi nella lotta alla mortalità e malnutrizione infantile. Però moltissimo resta da fare. Il 2015 è un anno chiave perché le Nazioni Unite stabiliranno i cosiddetti “nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile” che impegneranno gli Stati e tutti noi a costruire, entro il 2030, un mondo in cui povertà, disuguaglianze siano state annullate. Save the Children intende contribuire appieno e siamo certi che Expo sia un’occasione per coinvolgere ancora più persone, istituzioni, aziende in uno straordinario sforzo per far sì che nessun bambino debba più morire per cause prevenibili o perché consumato dalla malnutrizione”, dichiara Claudio Tesauro Presidente Save the Children Italia.
Il Rapporto sullo stato delle madri, inoltre, quest’anno propone come focus “Lo svantaggio urbano”, cioè l’enorme divario fra i bambini più poveri delle città e i più ricchi, in termini di sopravvivenza e accesso alla salute, insieme alle loro madri. Il rapporto fornisce un’analisi relativa delle 47 città del nord e del sud del mondo che mette a confronto il quintile più povero della popolazione con quello più ricco ed è basata sulla comparazione dei dati relativi alla salute materno-infantile e alla malnutrizione. Insomma, un approfondimento relativo anche ai tassi di mortalità infantile nei contesti urbani di 36 paesi in via di sviluppo.
I bambini più poveri delle città di Africa, Asia e America sono almeno 2 volte più a rischio di morire entro i 5 anni, per cause banali e prevenibili, rispetto ai bambini più benestanti che vivono nelle aree urbane. In particolare in 11 paesi – Bangladesh, Cambogia, Ghana, India, Kenya, Madagascar, Nigeria, Perù, Ruanda, Vietnam e Zimbabwe- il rischio è ancora superiore: in Cambogia e Ruanda è quasi 5 volte maggiore, in Kenya 4 e nello slum della sua capitale Nairobi, la mortalità materna è 45 punti percentuali sopra quella media del paese e delle aree rurali. Uno “svantaggio” nella sopravvivenza infantile e materna che va di pari passo con un analogo gap nella salute e nutrizione di tanti bambini e delle loro madri: in alcune città quali Dacca (Bangladesh) Deli (India), Distrito Central (Honduras), Addis Abeba (Etiopia) e Kigali (Ruanda), il tasso di malnutrizione cronica nei bambini più poveri è maggiore dai 29 ai 39 punti percentuali rispetto a quelli più ricchi.
Ma gap e disparità riguardano anche città e paesi “sviluppati”: a Washington DC, ad esempio, un bambino che vive nelle zone più povere corre un rischio 10 volte maggiore di morire entro il primo anno di un bambino benestante. E significativi “svantaggi nella sopravvivenza” si registrano anche in città insospettabili come Vienna e Berna.
Anche quest’anno i paesi nord europei guidano la classifica dell’indice delle Madri. 8 dei 10 paesi in fondo all’Indice sono quasi tutti minati da crisi umanitarie, instabilità, conflitti e debole capacità di governo e le condizioni di vita per madri e bambini sono difficilissime. Violenze e guerre portano purtroppo sempre con sé carenza di cibo e malnutrizione e possono causare il collasso anche di solidi sistemi sanitari, come drammaticamente stiamo vedendo in Siria. Oppure, possono essere gravi emergenze sanitarie e catastrofi a compromettere le condizioni di bambini e madri, come nel caso del virus Ebola o del recente e devastante terremoto in Nepal”, spiega Valerio Neri.
Come visitare Save the Children ad Expo 2015?
Il Villaggio Save the Children ad Expo, una struttura di legno e bamboo, in un lotto di 800 mq destinato gratuitamente all’Ong, è visitato da scolaresche, famiglie e persone di ogni età. All’interno dei Villaggio, grazie a installazioni interattive ed esperienze sensoriali è possibile comprendere il devastante impatto della malnutrizione, ma anche le semplici soluzioni per contrastarla e contribuire a cambiare la vita di tanti bambini, con le loro madri.
“Per far sentire più forte la nostra voce e il nostro appello, chiederemo a tutti i visitatori del Villaggio di firmare un braccialetto, che riproduce quello utilizzato per le nascite, per chiedere ai leader mondiali di porre fine a tutte le morti infantili prevenibili entro il 2030 e ci faremo portavoce di questo messaggio consegnando i braccialetti al segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon a settembre nel corso di un evento che Save the Children sta organizzando a livello internazionale”, conclude Claudio Tesauro
Tutti possono aderire all’iniziativa firmando virtualmente il proprio braccialetto attraverso il sito internet dell’Organizzazione.
Il Villaggio Save the Children, che richiama i luoghi dove l’Ong è attiva, è aperto ogni giorno dalle 10 alle 18,30 (oltre ad alcune speciali aperture serali) a famiglie, bambini, scolaresche e persone di ogni età. Attraverso istallazioni ed esperienze sensoriali e interattive i visitatori potranno identificarsi con la vita di un bambino nato e vissuto in contesti di povertà o emergenza e provare a cambiarla, “Be the Change”.
Nell’ ambiente accoglienza del Villaggio il visitatore si trova di fronte ad un’istallazione che – attraverso il concetto di casualità – lo porta ad assumere una nuova identità e a “rinascere” in un altro luogo del mondo.
Diventando un bambino nato in Mozambico, Etiopia, Siria, Liberia, India o Nepal, i visitatori possono conoscere le condizioni di vita in quei luoghi e affrontare le stesse difficoltà che quei bambini vivono quotidianamente. All’interno della stanza dedicata alla nutrizione, si può scoprire la storia della propria “nuova identità” grazie ad un “archivio delle storie” che consente al visitatore di confrontarsi con la vita reale dei bambini che, nonostante le difficoltà di nascere e crescere in luoghi dove ogni giorno si combatte per nutrirsi, grazie al lavoro quotidiano di Save the Children hanno potuto cambiare la loro vita.
Nell’area malnutrizione il visitatore avrà la possibilità di cambiare “virtualmente” la vita del bambino con il quale si è identificato. Attraverso l’istallazione “Storia a bivi”, infatti, ci si potrà cimentare in un gioco attraverso il quale si è chiamati a “riscrivere” la sua storia in un percorso di scelte che possono determinare un diverso futuro. La visita al Villaggio proseguirà all’interno di un ambiente dedicato alle emergenze. Qui il visitatore è proiettato in un contesto di emergenza, come emergenze sanitarie, climatiche o conflitti, e potrà immedesimarsi e riflettere su ciò che si prova a vivere in una situazione simile.
Anche nell’area verde, all’esterno del Villaggio, sarà possibile interagire con altre istallazioni. Attraverso l’Osservatorio, come in un caleidoscopio, si potrà vedere da vicino le realtà in cui opera Save the Children o conoscere e provare, ad esempio, come funziona una pompa manuale per l’acqua, come quelle utilizzate nei progetti dell’Organizzazione. Sarà inoltre possibile visitare un orto comunitario, all’interno del quale si potranno apprendere le principali informazioni che riguardano il ciclo della produzione alimentare.
Save the Children ha lanciato nel 2009 la campagna globale Every One per fermare la mortalità e malnutrizione infantile e sta impegnandosi al massimo con programmi di salute e nutrizione in oltre 40 paesi del mondo, grazie ai quali solo nel 2014 sono stati 9 milioni i bambini sotto i 5 anni raggiunti con programmi di nutrizione e 15 milioni quelli che hanno beneficiato, con le loro mamme, di interventi nell’ambito della salute.
Segui su Twitter @SaveChildrenITe e l’hashtag dedicato alla presenza in Expo #BeTheChange
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