Fine anno, si sa, è il momento di buoni propositi. Nella mia lista di buoni propositi per il 2017 ci sono una quantità di cose che accomunano un po’ tutti: dal ritagliarsi più tempo per sé stessi e per la famiglia a quel viaggio che vogliamo fare da tempo, da quella it-bag che desideriamo da tanto a argomenti più impegnati, come l’economia circolare.
Sapete cos’è l’economia circolare?
L’economia circolare è (o dovrebbe essere a mio avviso) l’economia del futuro legata allo sviluppo sostenibile e alla green economy. Nell’economia circolare i prodotti assumono un nuovo utilizzo dopo la propria vita utile e possono essere usati come nuove risorse per creare altri prodotti: sono in parte i concetti che già conoscerete di riciclo e riutilizzo.
Sapete da tempo quanto questi concetti mi stiano a cuore. In generale il green e la sostenibilità fanno parte non solo del mio percorso di studi e lavorativo ma anche del mio impegno quotidiano. E vorrei che per il 2017 lo fossero ancora di più.
Sono sempre convinta che un comportamento cosciente dal punto di vista ambientale e quindi un avvicinamento all’economia circolare anche da parte di singoli cittadini contribuisca a creare un mondo migliore, soprattutto per i nostri figli, che un domani si troveranno a vivere in un mondo in cui sicuramente le risorse naturali scarseggeranno.
Ma come si può contribuire alla circolare economy nel nostro piccolo?
Sicuramente tutte le abitudini di riciclo e di riutilizzo, sia che siano creative (come fare lavoretti per la casa, magari creando contenitori con cassette di frutta o barattoli di vetro – per cui sono notoriamente negata…) sia che si parli semplicemente di raccolta differenziata, sono virtuose. Ma sapete che anche da brave shopping addicted si possono favorire quelle aziende che hanno un atteggiamento proattivo verso l’ambiente e favoriscono la sostenibilità?
Uno di questi casi è il nostro amato brand Mini Rodini: sapevate che l’imbottitura dei piumini che vedete indossati da Sissi – piumini caldissimi tanto quanto quelli imbottiti con piuma d’oca – contiene solo materiali di riciclo dalle altre lavorazioni?
È il caso anche di un’altra marca svedese H&M con il progetto H&M conscious in cui il brand vuole rendere sostenibile la moda proponendo capi conscious, che sono realizzati a partire da tessuti di secondo utilizzo ed etichettati in verde.
Non solo H&M ma anche i nostrani Intimissimi e Tezenis promuovono in store azioni di riciclo e riutilizzo invogliando clienti a portare in negozio abbigliamento che non usano più affinché questo venga riciclato.
Rimanendo in ambito nordico anche Ikea propone da tempo l’angolo delle occasioni: una serie di prodotti a prezzo scontato che provengono da esposizione o appartengono a fine produzione.
Anche Enel con il progetto Futur-e decide di aderire a questo concetto di economia circolare e di trasformare alcuni impianti termoelettrici (23 attualmente) in nuove destinazioni d’uso che creeranno anche nuove opportunità di sviluppo per i territori in cui sono ubicati le centrali.
E voi, avete scelto come contribuire all’economia circolare nel 2017?