Con i tuoi occhi: ci sono momenti che è più bello salvare nel cuore.

Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente, assolutamente niente, sostituisce lo sguardo dell’essere umano. 
(Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce, 1997)

Siamo invasi dalla tecnologia.

Amo la tecnologia: l’ho sempre amata e mi è sempre piaciuto rimanere al passo con la tecnologia. Non parlo solo dell’ultimo modello di smartphone, ma anche di software, hardware, periferiche… insomma tecnologia in senso lato.

La tecnologia semplifica certamente la vita: quanto meno abbiamo tempo, tanto più la benediciamo. L’avvento degli smartphone e delle App ha reso ancora tutto più comodo, a portata di mano, nel senso letterale del termine.

Fotografiamo, postiamo, condividiamo. Vi siete mai fermati a chiedervi perchè?

La mia motivazione è quella di voler ricordare momenti speciali e condividere con chi mi legge quello che ritengo interessante. Talvolta un parere o consiglio che mi è stato chiesto proprio da voi.

Mentre cerchiamo di immortalare momenti, quei momenti in realtà stanno passando. Ci avete mai pensato?

Mi capita spesso con Sissi: inquadro, metto a fuoco, cerco una faccia buffa, un’espressione carina, un dettaglio e, nel tempo di un clic, quell’istante è già svanito. Rimane conservato nella memoria dello smartphone, forse verrà stampato, ma sicuramente quando alziamo gli occhi dal dispositivo è già passato.

Domenica scorsa ho deciso di lasciare a casa lo smartphone e di godere di una domenica in famiglia no filter: non solo filtri fotografici, ma filtri che la tecnologia ci pone davanti, offuscando in realtà gli attimi veri. Come l’abbraccio dei nonni, come un pranzo in famiglia, come i giochi di Sissi o il tè delle cinque.

Ci sono momenti che è più bello salvare nel cuore. Quel luogo da cui niente e nessuno potrà mai cancellarli.

 

#milesofthanks Ogni piccolo viaggio conta

Ho visto per caso questo video, che Linear, la compagnia di assicurazioni online, ha pubblicato per festeggiare il suo ventesimo compleanno e ringraziare tutti gli automobilisti che hanno viaggiato insieme a loro fino a qui. Il messaggio è forte ed emozionante.

“Grazie per averci accompagnato in questo viaggio lungo 20 anni. La vita è un bellissimo viaggio. E tu chi vuoi ringraziare per averti accompagnato nel tuo? Raccontacelo qui”: così nella propria Pagina Facebook di Linear recitava il post celebrativo dei 20 anni. Gli utenti che hanno condiviso i loro messaggi di ringraziamento, usando anche l’hashtag #milesofthanks, hanno avuto l’opportunità di vederli proiettati sul maxi-schermo di Linear in piazzale Loreto a Milano, punto di snodo per tutti gli automobilisti della metropoli.

Ogni piccolo viaggio conta

Il video è emozionante e strappa sicuramente qualche lacrimuccia.

Io mi sono chiesta CHI voglio ringraziare. Dire Sissi, mio marito, i miei genitori sarebbe scontato e banale: nonostante il divenire continuo della vita, cerco di ringraziarli ogni giorno. Non sempre con tutte le parole che vorrei, perchè se è vero che i gesti contano tantissimo, a volte abbiamo bisogno anche di parole… spesso il tran tran quotidiano ci porta a pensare che le parole non siano necessarie perchè comunque le nostre azioni sono piene di affetto ed amore. Tuttavia il cuore si nutre anche di parole: quindi, ancora una volta, GRAZIE alla mia famiglia.

Qui nel blog, invece, voglio ringraziare TE, che mi leggi. Ogni giorno. O quasi. Non vi conosco tutti personalmente, sarebbe impossibile, ma con qualcuno ho stretto un legame di amicizia, con altri ci scambiamo battute sui social. Altri mi leggono silenziosamente. E nonostante tutto mi accompagnano in questo piccolo viaggio giorno dopo giorno. Grazie per interessarvi a ciò che racconto con affetto e trasporto. 

Infine, voglio ringraziare anche la concorrenza, quella sana e onesta, che spinge a fare sempre meglio, e anche quella sleale, che cerca di colpire e buttare giù, ottenendo solo l’effetto contrario: si migliora, si cambia e si trova anche, così per caso, il successo.

Festa del papà 2016: riflessioni su papà 2.0

Papà 2.0: i papà del nuovo Millennio sanno sicuramente essere partecipi della vita quotidiana e pratica. I nostri mariti preparano biberon, cambiano pannolini, si alzano di notte… un grande merito ed una necessità dettata anche dal fatto che noi, le mamme, lavoriamo e siamo sempre più impegnate.

Il Censis nel 2011 aveva coniato il temine “padri ludici” proprio da contrapporre al pater familias autoritario, d’altra parte il fenomeno era stato percepito già negli anni ’60 quando Lacan aveva definito l’epoca contemporanea come quella dell’“evaporazione del padre”

Lo psichiatra Paolo Crepet nel libro L’autorità perduta scrive che “l’ingresso della figura paterna nella quotidianità familiare ha messo in luce fragilità inaspettate”: il libro è complesso e molto interessante, ma a mio avviso va criticata la partecipazione fine a se stessa, senza trasporto.

Noi mamme di oggi rappresentiamo la generazione di passaggio: siamo state probabilmente figlie di padri “poco partecipativi” alla quotidianità e siamo mogli dei nuovi padri.

Guardiamo le differenze, sono evidenti: è evidente il tempo dedicato dai padri ai figli, è evidente il tipo di rapporto e complicità che c’era e che c’è. Ancora una volta a mio avviso non ci sono vincitori nè vinti: non mi sento di condannare o crocifiggere i nostri padri perchè non hanno passato ogni domenica a disegnare con noi, nè mi sento di criticare mio marito per non avere un polso duro con Sissi.

Semplicemente, siamo figli del nostro tempo e della società in cui ci troviamo in un determinato momento: i papà fanno (allora come oggi) del loro meglio, come possono e come sanno, e non deve neanche essere semplice, soprattutto quando ci si relaziona con figlie femmine… 

Tuttavia trovo tratti comuni tra il mio babbo e il papà di Sissi: sono i principi, trasmettere i propri (sani) principi con le proprie azioni, quel buon esempio che ti accompagna per tutta la vita e che oggi mi fa dire GRAZIE al mio babbo per avermi insegnato tanto e a mio marito da parte di Sissi per tutto quello che sono sicura che le insegnerà.

Buon Compleanno Sissi

4 anni.

Ieri mentre venivo a prenderti a scuola in auto mi sono soffermata su quelle sensazioni provate proprio 4 anni fa: paura, gioia, inadeguatezza, responsabilità, amore.

Quella mattina guardavo il mare dalla finestra della clinica e mi chiedevo come saresti stata e chi saresti diventata. Oggi, dopo 4 anni, so perfettamente chi sei e guardo con orgoglio chi sei diventata.

Sullo stesso viale alberato che percorrevo con l’auto, poi, lo sguardo si è soffermato sui ragazzi che entravano a lezione all’Università. Soli nel mondo, padroni delle loro vite, indipendenti, i loro sorrisi, gli scherzi: ho provato una fitta al cuore e un desiderio di farmi piccola piccola ed accompagnarti ovunque e per sempre.

Suppongo che anche per questo passeranno gli anni: una lenta – lentissima per fortuna – separazione. L’amore più grande del mondo, quello di mamma, è misto in fondo ad uno dei dolori più forti (che in questo momento non riesco neanche a pensare senza trattenere la lacrime).

Ci saremo sempre l’una per l’altra. Lo so. Ma io nel frattempo voglio godermi ogni giorno di te, ogni singolo minuto della tua infanzia, questo momento in cui tu pensi che io sia invincibile.

Invincibile in realtà non sono, ma per te voglio cercare di essere ogni giorno una persona migliore.

Tanti auguri Sissi.

PS. La festa a scuola causa influenza è solo rimandata. Promesso.

Riflessioni del venerdì

Riflessioni sul mondo dei blog, sul vivere civile ed educazione.
Questo dovrebbe guidare i rapporti tra esseri umani.
Anche nel web.
E voglio raccontare a voi mamme che mi leggete, che mi scrivete, da cui percepisco affetto e stima, la vita social di una blogger per passione.
Voglio condividere con voi questa riflessione, più o meno profonda, sugli avvenimenti delle ultime due settimane. Continua a leggere Riflessioni del venerdì

SEI TU: a poem by Paulo Coelho for Valentine’s Day

DO YOU SPEAK ENGLISH? Click HERE for English text!

So it’s Valentine’s Day.
Let’s start with a poem by Paulo Coelho, because love and words are always together, I think the reason is to try to explain with words what our heart feels. Some succeed, others less so!
I dedicate this poem to my greatest loves: my husband and Sissi ❤ ️ ❤ ️ ❤ ️

E’ San Valentino.
Cominciamo con una poesia di Paulo Coelho, perché amore e parole sono da sempre insieme, credo che il motivo sia cercare di spiegare con le parole quello che il nostro cuore sente. Alcuni ci riescono, altri meno!
Dedico questa poesia ai miei amori più grandi: mio marito e Sissi ❤️❤️❤️

Mi spingi oltre i miei limiti
e sento di vivere appieno la mia stessa vita,
in te ho incontrato me stesso
e ho guardato oltre,
oltre ogni inimmaginabile limite.
Ho guardato nel profondo dei tuoi occhi
cercando di comprenderti
ma, ho visto tutto quello che di me
mai avrei voluto vedere.
Ho visto la mia fragilità e la mia insicurezza
i miei sensi di colpa e i miei complessi
le mie paure e la mia insofferenza
ho visto le mie tenebre e i miei demoni
allora, ho guardato ancora oltre
e nel profondo del mio cuore, un mare in tempesta,
un oceano immenso dove tuffarsi e perdersi
e lì nel profondo della mia anima ho compreso!
Ho provato piacere e orgoglio
nel capire quello che oggi provo
nel sapere chi oggi sono veramente
adesso so che amo le cose belle
so che amo tutto quello che la vita mi offre
e una di quelle sei tu.

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