Voto alle donne: se devo scegliere… scelgo donna!

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IN POLITICA SE VUOI CHE UNA COSA SIA DETTA DILLO AD UN UOMO, SE VUOI SIA FATTA DILLO AD UNA DONNA.” (Margareth Thatcher)

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La doppia preferenza di genere: la conoscete?

Onestamente non sapevo che esistesse. Come me, la maggioranza dell’opinione pubblica non è al corrente di questa importante novità, che permetterebbe a molte più donne di essere elette e superare quindi la soglia del 30% che, secondo analisti e politologi, è lo sbarramento al di sotto del quale le donne non riescono ad esercitare effettivamente un ruolo determinante in politica.

La doppia preferenza di genere è stata introdotta dalla legge 215 ed è in vigore dal 2012: molti non sanno che è già stata applicata alle amministrative del 2013, portando all’aumento del 38% di rappresentanza femminile all’interno dei consigli comunali.

Doppia preferenza di genere significa che sulla scheda elettorale troviamo due righe e possiamo scrivere due nomi: uno di donna, uno di uomo. E’ importante scrivere il nome di donna nella prima riga perché al fine del conteggio dei voti conta anche la posizione sulla scheda.

L’ho ripetuto stesso come amara constatazione: noi donne non siamo solidali tra noi e siamo piuttosto scettiche e diffidenti se si tratta di dare del potere ad un’altra donna. Invece il cosiddetto Fattore D sarebbe determinante per il nostro Paese e, secondo Bankitalia, varrebbe 7 punti di PIL…

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Il 10 marzo 1946, per la prima volta in Italia, le donne si sono recate alle urne per esprimere il proprio voto e hanno potuto a loro volta essere elette.

70 anni dopo, sette associazioni che si occupano di diritti delle donne – DonneinQuota, Articolo 51, Fermati Otello, Pari o Dispare, Rete per la Parità, Corrente Rosa e Mopi – hanno organizzato il progetto #GenderQuestionTime, con l’obiettivo di educare la politica alle tematiche di genere e ricordare ai candidati che il 50% del loro elettorato è composto da donne che vivono, studiano, lavorano, hanno famiglia, a Milano, le cui esigenze vanno considerate.

Associazioni Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria e DonneinQuota, che si occupano in prevalenza di rappresentanza politica femminile allo scopo di favorire l’ingresso delle donne in politica, hanno deciso di lanciare una campagna informativa sul tema nonché di supportare tutte candidate donne, partendo proprio dalle elezioni del consiglio comunale a Milano.

I vantaggi del colorare di rosa i consigli comunali? Poter decidere con la mente di una donna non solo i provvedimenti inerenti le donne, ma quelli inerenti tutta la politica della res pubblica che gioverebbe dell’efficienza, della concretezza e, soprattutto in questo momento, della incorrutibilità delle donne.

 

Paola Agostini (sissi_mum)

Founder, director and editor in chief at SissiWorld

Photographer

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2 thoughts on “Voto alle donne: se devo scegliere… scelgo donna!”

  1. Sei stata bravissima a trattare l’argomento.
    Il fatto che abbiano imposto l’alternanza uomo – donna per farci avere delle cariche pubbliche a mio parere significa che la politica è sempre stata monopolio degli uomini e che le donne candidate sono sempre state poche e quel poco non veniva nemmeno votato dalle donne stesse. L’idea dell’alternzanza si per sé non è sbagliata ma è incredibile pensare che ci voglia una legge per tutelare il nostro diritto di fare politica!

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